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Getty Images
Nel vertice di ieri nella sede dell'Inter, oltre a pianificare la strategia di mercato per quest'estate, si è anche definito il rinnovo del contratto di Simone Inzaghi. Manca solo l'ufficialità.
"Il regno di Simone II è iniziato ufficialmente ieri tra pacche sulle spalle, coppe accarezzate davanti ai flash, pianificazioni di mercato, e pure un brindisi e uno spaghettino: l’amarezza dello scudetto è stata superata così, con una giornata di comunione interista tra allenatore, dirigenza e proprietà. E con un rilancio tutt’altro che banale per il futuro nerazzurro: non ci si accontenterà solo di confermarsi sui livelli già alti del 2021-22, ma il club proverà a spingersi un gradino più su", spiega La Gazzetta dello Sport.
"Questa dichiarata “ascensione” passa da un allenatore a cui viene rinnovata la fiducia, con le parole e con un contratto nuovo, e da un mercato fatto di occasioni da cogliere. Quelle varie in entrata e quelle da calibrare in uscita. Nel primo caso ci si ferma alla solita stazione argentina, Paulo Dybala, ma pure in quella più esotica, armena, di Henrikh Mkhitaryan. Nel secondo si punta a rendere meno dolorosa possibile la cessione, quasi obbligata, di un big della rosa. Tradotto: venderne uno che non sia Lautaro", sottolinea il giornale.
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