Edy Reja ha rilasciato un’intervista all’Eco di Bergamo nella quale ha parlato della sfida diretta tra Atalanta e Inter di domenica. “L’Atalanta ha più possibilità di vincere a San Siro con l’Inter che la partita che ha pareggiato con la Fiorentina. E comunque la gara decisiva per l’Europa sarà la gara che il club bergamasco giocherà contro il Milan. È a metà maggio e forse la vedrò allo stadio”, ha sottolineato.
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Reja: “Inter, occhio ai contrattacchi di Gasperini. Gagliardini in allenamento…”
L'ex allenatore dell'Atalanta ha parlato della squadra che affronterà Pioli e i suoi domenica e ha parlato del centrocampista nerazzurro
GAGLIARDINI - L’ex allenatore dell’Atalanta ha anche parlato di Gagliardini: “E’ la grande sorpresa della stagione, l’ho allenato cinque mesi, lo consideravo una mezz’ala destra per la facilità negli inserimenti, ma poi le difficoltà che abbiamo avuto non mi hanno permesso di proporlo. Anche perché lui in allenamento non ti trasmette mai le sue potenzialità. Quando ha esordito con me mi sono chiesto da quanto tempo lo allenavo, era un altro giocatore. Ho visto che all’inizio di quest’anno non giocava, poi Gasperini è stato molto bravo ad inserirlo al momento giusto. Sono curioso di vedere dove arriverà perché ha cambiato anche modo di giocare. Ora copre anche e lo fa in maniera essenziale tanto e questa caratteristica sarà essenziale per il futuro”.
CONTRO L’INTER – “Credo che l’Atalanta abbia più chance di vincere fuori casa con l’Inter che di vincere quella partita pareggiata con la Fiorentina nell’ultimo fine settimana. Questo perché Gasperini non incassa gol facilmente e gioca in ripartenza e i suoi contrattacchi fanno la differenza perché attacca sempre con quattro uomini e non è mai solo la corsa di un giocatore che va disperatamente verso la porta”, ha aggiunto.
E A FAVORE – Reja ha concluso: “L’Atalanta per quello che ha fatto merita di entrare in Europa anche per come Gasperini ha cambiato la stagione. L’Inter è dietro, ma ha grandi potenzialità, da primissimi posti, ha i mezzi per arrivare in Europa”.
(Fonte: L’Eco di Bergamo, 7 Marzo 2017)
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