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Renzi: “Se calcio non riparte ora, non potrà farlo neanche a ottobre. Non è roba da fighetti ricchi”

Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ospite su Instagram di 'Fase Pier', la diretta con Pierluigi Pardo

Redazione1908

"Bisogna ripartire, nel calcio così come in tutti i settori. Non possiamo restare fermi. Oggi mi sono commosso perché sono andato a correre: ho visto la vita che in qualche modo iniziava di nuovo, con tanti bambini nel parco. Il calcio non è roba da 'fighetti ricchi'. E' un mondo che muove interessi economici importanti per tutto il paese e anche la passione. Se non si riparte a giugno, per la paura del contagio, allora non si può fare neanche ad ottobre".

Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ospite su Instagram di 'Fase Pier', la diretta con Pierluigi Pardo dedicata alla Fase 2 anche nel calcio.

"Che differenza c'è? Molti non conoscono e non riconoscono l'importanza di questo mondo, tutti i volontari e i dilettanti. Il calcio è un pezzo di vita e di bellezza del nostro paese. Tra i cantieri fermi ci sono anche quelli degli stadi -prosegue l'ex premier-. Se Commisso decide di fare il nuovo stadio, sono 300 milioni di euro per Firenze, una città che oggi è in ginocchio perché prevalentemente turistica".

"Non si può controllare un popolo con assistenza e sussidi. Bisogna ripartire, per garantire la libertà vera. Il Ministro dello Sport non può dire quello che ha detto, per questo ho deciso di intervenire: il calcio è una cosa importante, vieni in Parlamento e se ne parla. Ma non si può trattare un tema del genere con tale sufficienza ed arroganza", conclude Renzi.

(AdnKronos)