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“Frank De Boer non è più l'allenatore dell'Inter, però ancora non gliel'hanno detto”. Questo è quanto scrive il sito di La Repubblica a proposito di quanto sta succedendo attorno alla panchina nerazzurra. In sostanza l’allenatore olandese, dopo la sconfitta di Bergamo, avrebbe le ore contate. Nel senso che la partita contro il Torino di mercoledì sera potrebbe essere l’ultima sua volta alla guida della squadra interista. Si parla anche di “caos più assoluto” e in effetti non c’è definizione più azzeccata per dire quello che sta succedendo: dopo l’addio di Mancini a due settimane dall’inizio del campionato, dopo due mesi il club di Corso Vittorio Emanuele è punto e a capo.
“Colpa di questo mostro a molte teste che è diventato il club nerazzurro, che ha casa e cuore e tradizione a Milano, ma testa e finanze in Cina e in Indonesia, più i debiti, peraltro ingenti, coperti da una celebre banca d'affari con sede a Manhattan, New York. Da questa Internazionale del calcio, da questa ampia triangolazione intercontinentale, scaturisce un'organizzazione zoppa e monca e incerta, perché alla testa del tutto non ci sono strateghi del calcio ma solo investitori asiatici, che col mondo del pallone c'entrano ben poco. Così, eccoci al caos tecnico delle ultime settimane”, scrive Andrea Sorrentino.
Chiunque viva ad un passo dal club sa che de Boer è un uomo solo e come ha spiegato anche Bergomi ieri sera non accetta i consigli di nessuno se non quelli del suo staff. Pure la squadra non è con lui – spiega Repubblica – e i suoi uomini non sono suoi, nel senso che “non si getterebbe nel fuoco per lui ma nemmeno in una vasca idromassaggio”.
(Fonte: repubblica.it)
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