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L'accordo con i cinesi starebbe per saltare. A poco sono valse le rassicurazioni del presidente Massimo Moratti che ha parlato di problemi burocratici nell'ultimo consiglio d'amministrazione dell'Inter. Questo almeno scrive Andrea Sorrentino, giornalista di Repubblica che spiega: "Le carte, ossia le pubblicazioni, sono pronte e firmate da agosto, ma da allora molte cose sono cambiate, ci sono stati troppi intoppi e complicazioni, al punto che l'accordo starebbe per saltare, anche se le parti per ora smentiscono seccamente".
L'ACCORDO - Era stato previsto che alcuni investitori cinesi entrassero nel cda nerazzurro con una quota del 15% (circa 55 mln) e si era anche parlato della possibilità che la China Railway Construction Corporation (Crcc) partecipasse alla costruzione del nuovo stadio di proprietà del club nerazzurro. Al momento sembra che le due parti si siano allontanate e starebbe per saltare l'affare con conseguente danno d'immagine.
RICOSTRUZIONE - Le parti non sono mai arrivate ad una conclusione nonostante i documenti siano già pronti da tempo. E il giornalista del noto quotidiano nazionale fa la ricostruzione di quanto accaduto in estate, fin dalla pubblicazione del primo comunicato nerazzurro che parlava dell'ingresso in cda di tre soci cinesi. "Pare infatti che i dirigenti della China Railway non abbiano gradito, all'epoca, l'eccessiva pubblicità data in quei giorni all'affare da parte dell'Inter, anzi si dice che non l'abbiano gradito affatto", si legge nell'articolo pubblicato da Repubblica.it.
LE PARTI - Fonti nerazzurre parlano di vicenda "rallentata dalle complicazioni derivanti dalla legislazione cinese per il trasferimento di capitali cinesi verso un altro paese, e che queste complicazioni sarebbero acuite dal fatto che i famosi 55 milioni dovrebbero essere versati in più d'una branca della galassia societaria dell'Inter. Da fonti cinesi invece trapela ancora un certo fastidio per la pubblicità data a un accordo che ancora non è chiuso", spiega ancora il giornalista inviato a seguito dei nerazzurri.
LO STADIO - Quanto alla costruzione dello stadio "la China Railway si rende conto che anche la partecipazione alla costruzione del nuovo stadio è complicata e ritardata dalle lungaggini burocratiche italiane". Il direttore generale Marco Fassone sta ancora cercando l'area adatta alla costruzione e - racconta Sorrentino - "un suo viaggio in Cina, dieci giorni fa, pare che non abbia portato ad esiti positivi, e il tutto è rallentato dal congresso del Partito Comunista cinese che si sta concludendo in queste ore. Ora la situazione è in una fase di stallo: le parti sono piuttosto distanti e non sembra si possano avvicinare, a meno di colpi di scena al momento non preventivabili. Era parso da subito un matrimonio difficile, quello tra il club interista e i cinesi, e infatti pare proprio che non si farà. Con la sensazione, antipatica, che la sposa mollata sull'altare sia l'Inter".
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