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Repubblica – Inter, il bilancio sorride: solo -2,5. Cerci più vicino ma si tenterà  di…

Che estate, quaggiù al nord. Mai vista una Milano così: fresca e piovosa, senz’afa (ma le zanzare sì, come sempre) e con Inter e Milan che non spendono nulla. Mai accaduto a memoria di milanese: a una settimana dalla fine del mercato, il...

Francesco Parrone

Che estate, quaggiù al nord. Mai vista una Milano così: fresca e piovosa, senz’afa (ma le zanzare sì, come sempre) e con Inter e Milan che non spendono nulla. Mai accaduto a memoria di milanese: a una settimana dalla fine del mercato, il bilancio è praticamente in attivo, insomma si è sborsato meno di quanto s’è incassato. La parola d’ordine del 2014, d’altronde, è stata solo una: penitenziagite. Erodere i costi e aumentare i ricavi è l’unica salvezza, dopo anni di sperperi sanguinosi. Così l’Inter si è liberata del clan dell’asado argentino abbattendo il monte stipendi, ha ingaggiato Vidic, M’Vila, Dodò, Medel e Osvaldo spendendo pochissimo, al momento ha un saldo negativo di 2,5 milioni ma sta per cedere Guarin (allo Zenit) e, se riesce, pure Alvarez. Il Milan è invece a +22 milioni per effetto della cessione di Balotelli e degli arrivi a costo zero di Menez, Alex, Diego Lopez e Armero. Ma che virtuosi.

E che noia, diciamocelo. Infatti qualcosa accadrà, da qui alla fine del mercato. A parte Cerci (obiettivo di entrambe, da ieri più lontano dal Milan e più vicino all’Inter) sono i nomi di Falcao e Lavezzi quelli che ci scuotono dal torpore. Il Tigre è obiettivo ormai dichiarato del Milan, ma è durissima e ci sono Juve e Real di mezzo. Il Pocho è un vecchio sodale di Mazzarri, anzi è il giocatore che più ne incarna lo spirito, e l’Inter farà di tutto per grattarlo al Psg in qualche modo, se non fosse che bisogna cedere pure Alvarez per far tornare i conti. Insomma si tratta di operazioni disperate, con margini di riuscita minimi. Eppure il convento ci offre questo e a questo ci si aggrappa, hai visto mai. Perché poi non è detto che a estate virtuosa debba per forza corrispondere una stagione grama, soprattutto se le operazioni virtuose sono state effettuate con competenza.

E a Milano si comincia a dire che beh, la Juve non potrà vincere sempre, che la Roma due anni di fila ad altissimi livelli non li fa mai, che il Napoli non si è più rafforzato e la Fiorentina è sempre sul punto di crescere ma rimane lì, insomma che il Milan senza le coppe e l’Inter che pare più robusta potrebbero dire la loro, per lo scudettino italiano. E in fondo quando si finisce nella polvere non si può che risalire, e a Galliani piace molto quel paragone con l’araba fenice, ne parla spesso. I tifosi, per ora, sono freddini. Si mormora di campagne abbonamenti in grossa flessione, ma guai a chiedere i numeri ufficiali: sono numeri sensibili, ti rispondono, come se si trattasse di scucire una formula segreta. Ma la flessione c’è, perché il popolo è in attesa di un colpo vero e finora non l’ha visto: è abituato bene. E la chiamano estate.