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Repubblica – Inter, Spalletti sotto accusa. Il terzo posto l’unico appiglio, ma in estate…

Andrea Della Sala

Il tecnico dell'Inter potrebbe concludere la sua avventura in nerazzurro al termine di questa stagione

Momento delicato per l'Inter. Dopo aver fallito l'accesso agli ottavi di Champions League, la squadra di Spalletti esce anche dalla Coppa Italia e ora rimane con l'obiettivo di difendere il terzo posto e fare più strada possibile in Europa League. Proprio la posizione in campionato è il punto che fa sperare Spalletti, il terzo posto è da difendere a tutti i costi.

Secondo Repubblica "Il 3° posto rappresenta l’appiglio al quale dovrebbe essere legata la permanenza di Spalletti sulla panchina nerazzurra fino al termine della stagione. Al termine della partita di ieri è andato in scena un confronto tra allenatore e dirigenza a San Siro. Difficilmente ci saranno mosse immediate perché la proprietà cinese spera non siano necessari scossoni per difendere la posizione Champions, fondamentale dopo la lunga rincorsa al break-even di bilancio necessario per uscire dal settlement agreement del fairplay finanziario che finirà al termine di questa stagione (per questo motivo Suning aveva posto come traguardo il passaggio agli ottavi, fallito invece a dicembre). Un esonero adesso aggiungerebbe ulteriore tensione in una fase già molto calda per il mercato di gennaio durante il quale Perisic è arrivato a un passo dalla cessione".

CONTE - "Ma altrettanto difficilmente l’orizzonte di Spalletti andrà al di là della fine di questa annata. L’ombra dell'ex Chelsea è sempre più vistosa. L’ex Ct azzurro considera l’Inter la prima scelta in Italia. E dal momento che ha voglia di tornare ad allenare in Italia la sua strada è molto vicina a quella del club nerazzurro dove costruirebbe un asse solido con Marotta come ai tempi della Juventus. Più solido rispetto a quello che l’ad interista potrebbe edificare con Spalletti. Il tecnico toscano sta pagando anche la scelta di aver voluto il pupillo Nainggolan a Milano. Proprio l'indonesiano ha fallito il rigore decisivo. Ma le colpe sul mercato non sono solo sue. Emblematico l'errore di Lautaro che aveva già fallito una palla gol nitida in precedenza. Come successo contro il Psv nella rovinosa serata dell'uscita di scena dalla Champions".