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Repubblica, ipotesi clamorosa per la Serie A: “Si gioca tutti a Roma in 45 giorni”. Lo scenario

Getty Images

Il quotidiano svela due ipotesi inaspettate per la conclusione del campionato

Marco Astori

E' continuo caos in Lega Calcio: l'obiettivo è portare a termine il campionato di Serie A, nonostante l'emergenza Coronavirus ancora non sia passata. In questi giorni i dirigenti di club e Federcalcio stanno ragionando sulle modalità per concludere la stagione e Repubblica ha lanciato due ipotesi davvero clamorose: "Dal Pino e De Siervo sperano di giocare le ultime 12 giornate, più recuperi, in giugno-luglio ma i problemi da superare sono infiniti. Il ragionamento (estremo) di qualche stakeholder del pallone è questo: "Se non facciamo finire questa annata, la prossima stagione non riparte di sicuro perché sarebbe bloccata da cause infinite in tribunale. Al limite chiudiamo in inverno e si torna in campo a gennaio del 2021 per la stagione successiva, fermandoci in estate per gli Europei". Certo, ci vorrebbe l'accordo con Fifa e Uefa: che fare con le Coppe europee? Con i giocatori che devono cambiare squadre? Contratti congelati, e se uno si fa male? Si sceglierebbe il calendario solare e non più sportivo, ipotesi che a Infantino, che ha promesso 2,5 miliardi di aiuti, non spiace affatto.

Lo scenario di Roma

Altro piano, anche questo estremo ma che raccoglie sempre più consensi: portare tutti i giocatori, di tutte le squadre, in ritiro-clausura a Roma per circa 45 giorni, farli allenare e giocare solo ed esclusivamente negli stadi della Capitale (i campi ci sono). Misure di sicurezza e sanitarie eccezionali, impianti a porte chiuse ovviamente, esclusi anche i giornalisti, test sierologici e mascherine per tutti (tranne i giocatori) quelli che entrano, e sono circa 300. Marcello Nicchi, capo degli arbitri, ha fatto notare inoltre ieri come si potrebbe disputare le ultime gare del campionato 19-20 senza Var: tutti i venti club dovrebbero però firmare una carta che sono d'accordo. Basta che uno che non firmi, si va dritti in tribunale e si blocca la stagione. Nicchi sostiene inoltre che gli arbitri sono ad alto rischio, ed ha perfettamente ragione: proprio per evitare viaggi e contatti a rischio, l'ideale sarebbe mettele in ritiro per un paio di mesi anche a loro a Roma, meglio a Tivoli, senza contatti con nessuno, famiglie incluse. Ma sarebbe possibile? La cosa più saggia, per tutti, è aspettare fine mese: poi si prenderà una decisione definitiva", conclude il quotidiano.

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