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"Le richieste partono ovviamente da quella di rimettere San Siro a nuovo, conservandone il guscio, ma mutandone la sostanza. E di conseguenza cambiando anche la natura del suo pubblico.
«Non si può avere uno stadio europeo o americano con i prezzi dei biglietti italiani » , ha detto ieri uno dei partecipanti all’incontro riservato. Insomma, se si vuole che l’impianto diventi quel generatore di incassi che le squadre sperano, bisogna non solo dotarlo di bagni decenti.
Ma anche far sì che i posti riservati ai cosiddetti Vip, con tutti i servizi accessori che si portano dietro, aumentino vertiginosamente. Oggi solo il 3% dei sedili di San Siro — altro dato citato nei colloqui — ha quelle caratteristiche, contro una media del 18% dei posti negli stadi delle grandi squadre europee.
E quindi, nei progetti di Scaroni e Antonello, e delle proprietà che rappresentano, almeno 6- 8 mila posti “ premium”, lussuose lounge a bordo campo in cui le aziende acquistino biglietti per i loro clienti e partner privilegiati, ristorazione di lusso, i musei delle due squadre a due passi dall’impianto, un albergo che mandi direttamente gli ospiti in tribuna, magari l’occasione per i graditissimi invitati di stringere la mano al mister che in quell’occasione gioca in casa. Non una partita di calcio, ma una “esperienza”, per usare un termine abusato. E un’esperienza a San Siro — per non parlare del valore di un albergo o di altri edifici che si potranno costruire — ha certo un valore emotivo ed economico infinitamente superiore a quello della medesima esperienza con vista Rozzano e San Donato"
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