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E' di ieri la notizia secondo la quale il presidente Massimo Moratti avrebbe incontrato il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, un incontro di quaranta minuti, nei quali - i ben informati dicono - si sarebbe parlato anche del nuovo stadio di proprietà dell' Inter.
Repubblica.it racconta la storia da un punto di vista diverso. Quello dello stadio è un progetto di vecchia data che nel 2010 era stato bloccato proprio dalla moglie del patron nerazzurro, Milly Moratti. Ecco quanto si legge in un articolo a firma Tiziana Cairati, inviata a Milano a seguito dei nerazzurri:
"Moratti questa volta non ha intenzione di frenare come fu costretto a fare nel 2010, quando la moglie Milly, all'opposizione durante la giunta Moratti (Letizia), bloccò la costruzione di un 'Meazza bis'. In sostanza la signora Milly presentò 625 emendamenti per capovolgere da cima a fondo il Piano di governo del territorio (Pgt). Con la formula inserita nel 'vecchio' Pgt, il presidente dell'Inter avrebbe potuto realizzare quasi a costo zero il nuovo stadio. Ma si parla al passato. Perché il Pdl, sfinito dall'ostruzionismo della signora Milly, si associò alla richiesta dell'opposizione e ha eliminato la parola stadio dal testo. La lieve, ma sostanziale modifica, chiedeva che al capitolo "servizi per la città" - che non necessitavano dei volumetrie per essere costruiti -, fosse inserita la parola "pubblici" a stadi, eliminando di fatto quelli realizzati dai privati. Ora, per costruire lo stadio di proprietà, Moratti avrà bisogno di comprare un'area e anche una quantità di volumetrie".
Lo stadio di proprietà interista è tornato all'onore delle cronache da quando dalla Cina sono arrivate notizie sull'interessamento di Hu Feng Chao Meng, proprietario della China Railway Construction ad investire nell'impianto. Adesso serve individuare la zona nella quale costruirlo, ma soprattutto servono tanti soldi. Di questi tempi sembra un'impresa epica.
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