- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
A distanza di tempo Luciano Spalletti è tornato a parlare. Nelle sue dichiarazioni, il tecnico ha rivelato che "sono stato contattato dal Milan, poco dopo che ero stato esonerato. Poi è stato deciso di pagarmi rimanendo a casa. E sono rimasto a casa". La Gazzetta dello Sport svela un retroscena che risale al mese di ottobre: "La realtà è che non bastò...un milione di euro per la separazione dall’Inter: il club di Zhang era sì disposto a pagare, ma non abbastanza secondo Spalletti. È la storia di una trattativa tra le parti che non è andata a buon fine. Spalletti ha tuttora un contratto con l’Inter fino al giugno 2021. Prima della eventuale firma con il Milan - l’esonero di Giampaolo risale all’8 ottobre scorso – il tecnico e i nerazzurri cercarono un accordo", ricorda il quotidiano. "L’Inter, ben felice di liberarsi di un ingaggio pesante - poco più di 4,5 milioni di euro netti a stagione -, offrì a Spalletti il pagamento degli stipendi fino a fine 2019. Totale: un milione di euro netto. E il tecnico a quel punto sarebbe stato libero di firmare per il Milan. Luciano disse no. E rilanciò, chiedendo l’intero ingaggio della stagione in corso, fino al giugno 2020. L’Inter la giudicò una provocazione, oltre che una proposta irricevibile dal punto di vista economico. Il tavolo della trattativa saltò. E al Milan arrivò Pioli".
(Gazzetta dello Sport)
© RIPRODUZIONE RISERVATA