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Retroscena Thiago Motta: cosa c’era davvero dietro l’addio all’Inter, la verità

Thiago Motta Inzaghi Bologna Inter
Cosa c'era davvero dietro l'addio di Thiago Motta all'Inter: ecco la ricostruzione del Corriere dello Sport

Cosa c'era davvero dietro l'addio di Thiago Motta all'Inter. Lo svela il Corriere dello Sport, a due giorni dalla sfida di campionato che vedrà i nerazzurri di Simone Inzaghi ospitare proprio i rossoblù dell'italo-brasiliano, ex eroe del Triplete.

"L'Inter è un pezzo di cuore, oggi come allora, perché dentro questa sua scorza di durezza è nascosto un uomo che non ha dimenticato quella che fu un’esperienza meravigliosa con la Beneamata. Il punto è che già allora (come continua a esserlo oggi) Thiago Motta era un grande professionista e ritenendo che il suo ciclo fosse ormai finito ecco che chiuse in un cassetto i suoi sentimenti e convinse il presidente di quell’Inter (infinita) Massimo Moratti a non dover aspettare giugno per andarsene, ma a farsi cedere al Paris Saint Germain già a gennaio.  


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Thiago Motta-Inter, dietro l'addio

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Inutile nascondere quanto fu importante la chiamata di Carlo Ancelotti allenatore del Psg, ma alla base del suo addio ci sarebbe stato anche un rapporto complicato con Marco Branca, allora diggì nerazzurro, e con un compagno di squadra che in quell’Inter aveva un certo peso. Come poi hanno confermato anche i suoi agenti, Dario e Alessandro Canovi. Va detto che Thiago era arrivato a casa Moratti dal Genoa nel giugno del 2009 e la lasciò 2 anni e mezzo più tardi, dopo aver vinto il triplete con Mourinho in panchina. 

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Il retroscena con Ranieri

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Ma ora leggete qua, perché è vero che Claudio Ranieri stima Thiago come allenatore come stimava Thiago da calciatore, ma è altrettanto vero che a lungo gli ha rinfacciato quella sua decisione di togliere le tende da Appiano Gentile a gennaio, finendo per inguaiarlo fino al collo. Il racconto interessato di Ranieri in quei giorni: «Partimmo bene bene, le cose cambiarono quando Thiago Motta scelse di andare al Psg. Eravamo d’accordo che se ne sarebbe andato a fine stagione ma poi lui fece pressioni sul presidente, che decise di accontentarlo. Senza Thiago saltarono gli equilibri in campo, come un orologio nel quale si inceppa un singolo elemento e poi l’intero meccanismo ne risente. Ci sono calciatori che fanno da equilibratori e girare la squadra prendendola per mano». Certo, Thiago era uno di questi, e l’Inter pagò tremendamente il suo addio. Per la cronaca, Ranieri più avanti fu esonerato, lasciando la panchina ad Andrea Stramaccioni, in quel tempo tecnico della Primavera.

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Le pressioni su Moratti

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Una curiosità: volete sapere il nome della prima vittima dell’Inter di Ranieri (ancora con Thiago Motta nerazzurro), una volta sostituito Gian Piero Gasperini? Proprio il Bologna. Ora, Thiago non ha mai nascosto di aver fatto pressioni sul presidente Moratti, ma al tempo stesso ha anche ricordato che l’Inter avrebbe voluto addirittura cederlo in estate, proprio per i motivi che abbiamo indicato. Sì, il tempo ha cancellato quei cattivi pensieri che albergavano allora nella testa di Ranieri sul conto di Thiago, anche prima dell’ultimo Bologna-Cagliari si sono abbracciati, scherzando (più o meno) su quello che accadde in quel gennaio del 2012", si legge.

(Fonte: Corriere dello Sport)

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