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Inter-Roma è la partita di Nicolò Zaniolo. La stellina classe 1999 sta esplodendo all'ombra del Colosseo e la sfida contro la sua ex squadra offre ulteriori stimoli per far bene. Non a caso "un anno fa, dopo la partita, percorse i primi 10 chilometri di autostrada per tornare a casa piangendo di rabbia per la panchina iniziale". A raccontarlo La Repubblica, che aggiunge: "Ci aveva pensato tutta una settimana: aveva lavorato come un pazzo per preparare quell’Inter-Roma a San Siro, con in testa l’idea di un gol. Una partita che avrebbe potuto giocare a maglie invertite".
Zaniolo, 24 milioni e Santon per il regalare a Luciano Spalletti Radja Nainggolan. Fu questa l'intuizione di Frederic Massara, oggi DS del Milan e in quel periodo dirigente della Roma. "A conti fatti, un danno patrimoniale enorme per l’Inter, e il rimpianto tecnico di aver perso un campione: a ogni gol di Zaniolo, aumenta il nervosismo di Steven Zhang, che sull’argomento qualcosa da dire ai suoi l’ha avuta. E forse anche il rammarico di Antonio Conte, che con lui avrebbe completato un centrocampo ideale e tutto azzurro, con Barella e Sensi".
La decisione di Nicolò di lasciare l'Inter arrivò due estati fa al termine di una stagione tormentata, nella quale Emmers gli veniva preferito costantemente nella spola con la Prima Squadra. "L’Inter non si oppose anche a causa di una relazione psicoattitudinale che sollevava dubbi sull’integrabilità di Zaniolo nel calcio professionistico. 'Questioni caratteriali', si dice in casi così, dovute forse ad attitudini che qualcuno valutò ancora infantili. La storia ha dato palesemente torto all’anonimo che la compilò. Ma quel documento convinse l’Inter a inserirlo in estate nella lista dei giovani da sacrificare sull’altare delle plusvalenze facili".
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