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Rivincita Guarin. Ora si candida per la Juve: “L’esultanza vi dimostra…”

Eva A. Provenzano

Lo hanno sentito fino in cielo. Il suo urlo, quello che si è mischiato con il ‘goooollll‘ degli interisti presenti al Meazza (e in qualsiasi angolo del mondo). Fredy Guarin è arrivato all’Inter a gennaio dell’anno...

Lo hanno sentito fino in cielo. Il suo urlo, quello che si è mischiato con il 'goooollll' degli interisti presenti al Meazza (e in qualsiasi angolo del mondo). Fredy Guarin è arrivato all'Inter a gennaio dell'anno scorso, era infortunato, ma ad aprile - alle sue prime uscite - aveva fatto esclamare: 'Tanta roba'. Un centrocampista preso per fare la differenza e che aveva fatto un'ottima impressione, conquistandosi fin da subito il favore del popolo nerazzurro. In questo inizio stagione ha conosciuto alti e bassi. Ci sono stati momenti in cui ha fatto più fatica, soprattutto nel periodo in cui è partito per il ritiro con la Nazionale Colombiana.

Stramaccioni punta tutto sulle sue potenzialità e a chi, nei giorni scorsi, gli ha chiesto se fosse in un momento di involuzione, il tecnico ha spiegato: "Io lo vedo bene, non benissimo come all'inizio, ma prendete in considerazione che una partita di un centrocampista con tre davanti e tre dietro cambia. Il suo ideale è un altro: quando appoggia la punta centrale è devastante. Così ha fatto benissimo ovunque ha giocato, sia al Porto che con la Colombia. E' una questione tattica. Io lo so, lui lo sa: sta facendo un'interpretazione diversa di gioco". Ieri sera con la Sampdoria (e con la difesa a quattro) il colombiano ha fatto bene, benissimo anche perché ha segnato e la sua esultanza, così come l'intera prestazione, l'ha notata anche Strama: "Per motivi anagrafici è un centrocampista di grandi potenzialità. Ha caratteristiche ben precise, ha toccato tanti palloni sbagliando poco e niente. La sua esultanza vi dimostra quando sta lavorando questo ragazzo".

E' bastata qualche giornata sottotono perché venisse messo (mediaticamente) in discussione: per molti era semplicemente diventato una riserva. Se lo fosse sarebbe un lusso. In realtà il giovane allenatore interista sta tentando d fare bene con tutti gli elementi a sua disposizione, li usa a turno, sorprende, cambia moduli, ruoli. Fredy si è preso la sua piccola rivincita e adesso gli serve continuità. La prova di ieri sera potrebbe aver convinto il mister ad affidarsi a lui anche per la prossima gara di campionato. E' un'altra trasferta, in casa della Juventus: la prova del nove per il giocatore e per tutta l'Inter.

Vincere nella tana bianconera, toglierle l'imbattibilità, sarebbe un'impresa, una conquista che richiede motivazioni belle grosse, da costruire per chi magari non l'ha mai giocata una partita così. I nerazzurri sono una formazione nuova: servirà un ripasso alla storia per spiegare quanto conta una gara contro la rivale d'Italia, la 'nemica' (sportivamente parlando) storica, per ricordarsi che puoi credere di poter fare il difficile se prima di te, con quella stessa maglia, c'è stato chi ha fatto l'impossibile. Basterà guardarsi intorno. E lasciarsi guidare dalla magia di un ambiente che - non per incanto - ha ritrovato un entusiasmo d'altri tempi.