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Ora sono sotto la luce dei riflettori e dovranno abituarsi: Erick Thohir, Rosan Roeslani e Handy Soetedjo saranno controllati, studiati, analizzati in ogni loro azione e operazione.
La prima grana riguarda Rosan Roeslani, l'esperto di fusioni e acquisizioni socio di Thohir. Lo scorso giugno Roeslani ha trovato un accordo con la società Bumi Plc, controllante della Berau Coal, di cui Roeslani era amministratore delegato.
"Durante la stesura del bilancio annuale che si è chiuso il 31 dicembre 2012, la Bumi ha scoperto pagamenti per 201 milioni dolari fatti dalla Berau Coal nel 2011 e 2012, che non hanno alcuno scopo commerciale. In subordine al trasferimento, da parte del signor Roeslani, di asset nella Berau e dopo che la Bumi avrà ottenuto tutte le necessarie approvazioni, Bumi e Berau hanno accettato di rinunciare ad ogni possibile reclamo contro il signor Roeslani in merito ai suddetti pagamenti", si legge in un comunicato della Bumi datato giugno 2013.
Che cosa contestava la Bumi esattamente a Roeslani? Lo scorso maggio la società ha accusato Roeslani di aver intascato dalla Berau cifre "sostanzialmente più alte" rispetto a quelle dichiarate. Nel report di maggio, si parla di ben 3,8 milioni di dollari, a fronte dei 700.638 dollari (tra stipendio e bonus) dichiarati nel report precedente.
Lo stesso Roeslani, in un comunicato via mail, aveva definito queste accuse "senza senso e immotivate", collegandole alla faida interna che si era prodotta tra gli azionisti della società, il co-fondatore Nathaniel Rothschild e la famiglia Bakrie (proprio quella che dovrebbe entrare nell'Inter a fine 2014). Le accuse di corruzione e le faide sulla governance della società hanno comportato anche la sospensione del titolo in Borsa, dopo la scoperta del buco da oltre 200 milioni di dollari.
L'accordo raggiunto tra Bumi e Roeslani a giugno, viene riferito nel comunicato, non comporta alcuna ammissione di responsabilità da parte dell'attuale socio di Thohir nell'Inter. La società resta comunque ancora in attesa che Roeslani versi questi 173 milioni di euro, in parte cash in parte tramite asset.
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