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"Quando la prima volta a maggio ho incontrato l'Inter, ho posto il mio prezzo". Questa frase del ds della Roma, Gianluca Petrachi, ha scatenato un putiferio. Il dirigente giallorosso, infatti, a maggio era ancora sotto contratto con il Torino di Urbano Cairo. Immediata, è scattata l'inchiesta della Figc, voluta direttamente dal presidente Gravina.
L'accusa per Petrachi non è di poco conto: il ds giallorosso potrebbe aver violato i principi «di lealtà, correttezza e probità» (art. 1 bis del codice di giustizia sportiva). L'accusa più grave per un tesserato.
Cosa c'entra l'Inter? E' probabile che i dirigenti nerazzurri vegano chiamati a testimoniare e proprio la loro testimoniannza potrebbe inguaiare Petrachi, che può in ogni caso anche chiedere un patteggiamento.
La strategia difensiva del ds e della Roma (perché anche la Roma può andare incontro a una sanzione) dipenderà molto da quello che ci sarà scritto nel deferimento, riferisce oggi "Il Romanista", che aggiunge:
"La sensazione è che la squalifica è ipotesi da non scartare (peraltro le squalifiche dei dirigenti nel calcio spesso assomigliano a barzellette), ma di fronte a un'ammissione di «leggerezza» si potrebbe arrivare a una multa che Petrachi pagherebbe gridando mea culpa, mea culpa, mea culpa".
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