È in una canzone e nei cuori nerazzurri per sempre. Prima come mediano al centro dell'Inter , negli anni '70-'80 (e in quelli di tutti gli italiani perché c'era anche lui nell'Italia Mondiale '82), poi come dirigente. Gabriele Oriali,detto Lele, c'è stato in tante Inter, in quelle vincenti, quella di Conte e soprattutto quella di Mourinho. Già, proprio lui, prossimo rivale in campionato, doveva succedere prima o poi e alla fine in Serie A è tornato, alla Roma. La sua rivale scudetto quando allenava l'Inter, la prossima sfida sulla strada di Inzaghi.
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Oriali: “Mou è sempre uguale, ma l’Inter è forte. Inseriti i pezzi giusti: Inzaghi…”
L'ex mediano e dirigente nerazzurro ha parlato del portoghese e della squadra che lo affronterà domani alle 18 a Roma
Proprio di Mou, Lele Oriali ha parlato a La Gazzetta dello Sport. «Cosa gli mando a dire? Nulla, sa già. Lui è preparato su tutto. Sarà una bella gara, particolare, bello tornare su quello che ci lega, anche se ora allena un altro grande club. Credo che abbia solo bisogno di tempo per fare la differenza. La sua è una Roma giovane, gli servirà qualche anno di lavoro. Le quattro in testa alla classifica stanno facendo un campionato a parte. Se riuscisse a rimanere subito dietro significherebbe che ha fatto il suo, alla grande», ha spiegato.
-Le sembra un po' cambiato?
A me sembra lo stesso: solito volpone, ne sa una più del diavolo. Lo trovo integrato, come se allenasse alla Roma da tempo e questo sta a dimostrare quanto sia abile e intelligente. Se l'amore dei romanisti diventerà grande quanto quello degli interisti per lui dipenderà da quanto tempo resterà nella capitale.
-Un ricordo insieme?
Prima della fine della stagione 2009-2010 io lo vedevo tranquillo, io lo ero meno. Lui mi dice di stare sereno: "Vinceremo tutto". Non so dove trovava quella sicurezza, ma lui ha avuto ragione.
-E come starà adesso prima della partita contro l'Inter?
Ha grande esperienza, capisce i momenti e sa gestire le emozioni. Gli interisti lo ringrazieranno per sempre, avrà sempre un posto speciale nei nostri pensieri. Però stavolta si trova di fronte un'Inter forte. E bisogna complimentarsi con i dirigenti, sono riusciti, dopo gli addii estivi, a mettere ai posti giusti i pezzi giusti. Inzaghi sta continuando benissimo un lavoro iniziato tre anni fa. Come aveva fatto Mourinho con Mancini. Se ci sarà mai un altro Mou per l'Inter? In due stagioni non è facile fare quello che ha fatto lui.
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