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Roma-Inter, Pallotta-Thohir. Mister del passato, partita del presente e progetti futuri

Mai pensato di vendere il club»: chi l’ha detto? Entrambi: James Pallotta ed Erick Thohir. Quella tra i due presidenti col passaporto, secondo Gazzetta dello Sport, è la sfida fra due presidenti made in Altrove e non in Italia (mica è una...

Fabrizio Longo

Mai pensato di vendere il club»: chi l’ha detto? Entrambi: James Pallotta ed Erick Thohir. Quella tra i due presidenti col passaporto, secondo Gazzetta dello Sport, è la sfida fra due presidenti made in Altrove e non in Italia (mica è una colpa, ma una bella sfida sì) con punti in comune che via via sono emersi leggeri o marcati. Il bostoniano Pallotta è sbarcato in Italia un anno prima dell’indonesiano Thohir, 2012 e 2013. Allunaggi differenti, stessa passione. In Thohir, magari, quella passione pulsa di più: vedeva l’Inter di Ventola e Kallon e sognava quei colori che ha poi fatto suoi. Disegni ambiziosi, e stasera nessuno dei due vorrebbe armarsi di gomma da cancellare. E lo stadio? James lo vuole nuovo nel 2019, Erick si è giustamente invaghito della Scala del calcio. Scalpellano, per rimodellare.  Entrambi i Numeri 1 sono alle prese con la Uefa e il fairplay finanziario. Le sanzioni per l’una e per l’altra furono differenti: 6 milioni la Roma (2 fissi e 4 riducibili) e 20 per l’Inter (6 fissi e 14 riducibili). Si piacciono e si stimano, James and Erick, stasera a Boston e Giacarta: in Italia non si sono mai incontrati, in America sì, a Boston una volta e ad Aspen due anni fa per una convention sullo sviluppo del calcio mondiale. Stasera va in scena il loro primo... preliminare virtuale di Champions: per raggiungerla, sia Pallotta sia Thohir sono saliti sulla macchina del tempo delle proprie società e hanno ripescato le figurine dei tempi vincenti con qualche ruga in più: quelle di Spalletti e Mancini. Il tutto per un target importantissimo. Il fatto è che una sola delle due, a meno di un crollo sopra la testa dei giallorossi, ce la farà. E l’altra dovrà ricominciare: con le complicazioni legate a due piazze assetate di tituli (l’ultimo della Roma è la Coppa Italia 2008; per l’Inter la stessa Coppa, 2011).