Nella testa dell'Inter, fino a domenica scorsa, Lazio-Inter evocava brutti ricordi come quello del 5 maggio con le lacrime di Ronaldo a fine partita per lo scudetto perso. Ora sempre in quello stadio, sempre contro la Lazio, l'Inter ha riconquistato un posto in Champions League. E ne è felice anche Ronaldo, il Fenomeno, intervistato da La Gazzetta dello Sport:
primo piano
Ronaldo: “Brava Inter, ci hai vendicato. Spalletti un martello. Icardi? I big devono restare”
Il Fenomeno ha parlato dell'Inter e del ritorno in Champions League
5 MAGGIO - «Ci hanno “vendicato” e per questo li ringrazio: è stato un grande regalo per i tifosi interisti e anche per noi che non eravamo riusciti a farglielo. E lo volevamo tanto, solo noi sappiamo quanto. Ieri l’Inter non ha vinto lo scudetto che potevamo vincere noi, ma questa qualificazione alla prossima Champions non vale di meno, in un certo senso».
CHAMPIONS - «Penso a come saranno emozionati oggi per l’Inter in Champions. Anche io, e l’ho scritto. Sono contento: adesso l’Inter è dove doveva essere. Sei anni senza Champions erano una cosa senza senso, per l’Inter. Insostenibile per la sua gente, il suo nome e anche il progetto della società. Quante volte l’ho detto? E con chiunque parlassi, nei mesi scorsi, il discorso finiva sempre così: “Prima dobbiamo tornare in Champions”. Adesso dovrà restarci, e per un po’. Ma la partita di ieri è un buon inizio, mi dicono».
LAZIO - «Ero in aereo, volo lungo. Ma quando ho acceso il telefonino stamattina all’alba è stato un buon risveglio. Poi mi hanno raccontato il resto. E ho visto qualcosa negli highlights. Mi hanno detto che nel momento decisivo della partita l’Inter ci ha messo qualcosa in più: le era già successo quest’anno, ma non sempre. Di sicuro quasi mai negli anni passati. Ecco, un amico mi ha detto: “Una partita così negli ultimi anni l’Inter l’avrebbe persa al cento per cento”. Stavolta invece l’ha vinta: fa tutta la differenza del mondo».
SPALLETTI - «Io non so nei dettagli cosa abbia fatto quest’anno all’Inter, ma sono convinto che gli allenatori magari si modificano un po’, ma non cambiano. E Spalletti, già quando giocavo in Italia, era così: un martello con le idee chiare. Ho letto che a Roma ha fatto anche i cambi giusti: ho sempre pensato che un centravanti possa giocare da solo là davanti - l’ho fatto un sacco di volte - ma che poi in certi momenti abbia bisogno di compagnia. Eder all’Olimpico è stato una buonissima compagnia per Icardi».
ICARDI - «Icardi è questo: uno che pensa soprattutto al gol, e fa gol. Lui è il primo a sapere, spero, che si può sempre migliorare. Ma chi discute un centravanti che fa 29 gol, e quelli decisivi sono stati molti di più rispetto a quelli che ha sbagliato, non lo capirò mai. Ventinove gol in Italia sono tanti: fidatevi, ne so qualcosa. Resterà? Questo bisogna chiederlo a lui: non credo che l’Inter abbia dubbi. Ma perché avere il dubbio, poi? Per fare una squadra da Champions se possibile devono restare tutti, i più forti. Non dare continuità a questa stagione sarebbe come sprecare tutta questa fatica. E non credo sia l’intenzione dell’Inter».
MERCATO - «A questo penserà Ausilio, e lo farà bene. Ma i soldi della Champions non significano per forza grandi acquisti subito. Prima di comprare, l’Inter deve “rientrare”: mi hanno spiegato che la regola è questa. Però quei soldi entreranno, e serviranno in futuro. E altri arriveranno solo perché si gioca la coppa più importante. E perché l’immagine, il marchio dell’Inter, avranno un’altra importanza. Ma attenzione: la Champions è tanto, ma non è tutto».
SCUDETTO - «Il quarto posto non è mai stato e non può essere un traguardo, per l’Inter. Vincere lo scudetto è difficile, lottare per lo scudetto non può esserlo: la Juve non può non avere una rivale come l’Inter...».
SAN SIRO - «Mi mancava non veder e l'Inter in Champions, adesso verrò a vederla a San Siro: in una partita di Champions, ovvio».
(La Gazzetta dello Sport)
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