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Sono passati più di 18 anni, a conti fatti, dall’episodio incredibile che negò all’Inter di Gigi Simoni la possibilità di vincere il quattordicesimo scudetto della sua storia. Era l’aprile del 1998, e la sfida tra Juventus e Inter fu condizionata dalle decisioni dell’arbitro Ceccarini. Il fallo da rigore di Iuliano su Ronaldo fa parte della storia: quel mancato fischio desta una particolare amarezza ancora oggi, soprattutto nella mente del tecnico che perse quel campionato. Sono passati più di 18 anni, ma Gigi Simoni - oggi impegnato a Pisa nella presentazione della sua biografia ‘Simoni si nasce, tre vite per il calcio’ - ci scherza ancora su senza risparmiare qualche frecciatina: "Forse con Ceccarini sono stato troppo signore (ride). Io ho comunque sempre mantenuto un certo modo di comportarmi e non mi pento. Anzi, credo che questa mia peculiarità sia sempre stata apprezzata da tutti. I miei contratti? Li ho sempre fatti annuali: non avevo un procuratore e forse per questo ho guadagnato anche meno di quello che avrei potuto. Ma sono sempre rimasto fedele ai miei principi".
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