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Nel recupero lampo dopo il brutto infortunio di Antonio Rüdiger, difensore della Roma, ha pesato moltissimo la testa ("avevo le idee chiare e questo credo sia il motivo per cui ho fatto un buon rientro"). Lo ha raccontato in una lunga intervista a Ultimo Uomo, nella quale ha spaziato dagli aspetti molto tattici del nostro campionato al razzismo ("razzismo? In Italia la Federazione non sta facendo nulla"). Il giocatore che più gli ha dato del filo da torcere? Lorenzo Insigne ("non riuscivo a prenderlo"). Sull'imprendibilità della Juventus ha invece una sua teoria: «Hanno vinto il campionato per sei anni, ma la differenza è come giocano. Non pressano come degli stupidi, usano la testa; pressano a seconda della situazione, a volte aspettano». I bianconeri hanno una difesa che non ha confronti: "Non credo che in Germania ci sia una squadra che difende come la Juventus. La Bundesliga è più fisica, è più di corsa." Roma non è una piazza facile, di certo non è Torino: "Hanno la mentalità vincente. Ma la cosa più importante è Torino. Roma è diversa, lo sappiamo. Sono passati 16 anni da quando la Roma ha vinto lo scudetto. Quindi le aspettative delle persone sono molto alte. La scorsa stagione, all’inizio, noi abbiamo vinto tutto e la Juve invece ha perso qualcosa come otto partite, nonostante alla fine abbia vinto il campionato facilmente. Se lo stesso fosse accaduto a Roma sarebbe stato… E invece lì non è successo niente. Ma io non mi sento sotto pressione, faccio sì che la pressione non arrivi a me". Certo, aggiunge, lavorase senza che ti disturbino è decisamente meglio.
A Sabatini Rüdiger aveva chiesto, nel loro primo incontro, di giocare come centrale di sinistra oppure da terzino: «Quando gioco a sinistra ho più opzioni, puoi giocare verso l’esterno o l’interno. Se giochi a destra hai solo due opzioni. Ok, ce l’hai anche quando giochi a sinistra… ma è principalmente o la palla lunga o il passaggio al terzino. E la palla al terzino io la chiamo the killer: perché se gliela passi cosa può fare? Ha la linea del fallo laterale dietro di sé ed è più facile da pressare».
Il sostegno di De Rossi:«Se gli chiedi qualcosa lui è la persona che ne sa più di tutti, ti può dire qualcosa sulla sua esperienza, cosa ha già visto. Può dirti tutto sulla Serie A, anche su cos’è successo in passato. Queste per me sono le cose interessanti».
Luciano Spalletti, wow:«Mi sta insegnando molto in difesa. Penso si veda: da quando è arrivato sono migliorato molto, secondo me». Soprattutto riguardo al lavoro tattico, Spalletti gli ha aperto le porte di un mondo che prima non conosceva. In Italia si lavora più sulla tattica rispetto alla Germania? «Sicuramente. Soprattutto da quando è arrivato Spalletti: è stato davvero… wow!».
(Ultimo Uomo)
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