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L'Inter rimane appesa alla Champions League con una vittoria strameritata. Un secondo tempo strepitoso regala tre punti ai nerazzurri che ora dovranno battere a San Siro un Barcellona già qualificato e già primo in classifica. Dallo Slavia allo Slavia ci sono volute tante vittorie, poche sconfitte, innumerevoli dettagli, ma l'Inter di Conte è cresciuta tantissimo e ora se la gioca con qualunque avversario. Infortuni, sfortuna, traverse: l'Inter batte tutti, ruggisce anche all'inno della Champions e porta in Europa la squadra che in Serie A sta tenendo aperto un campionato che altrimenti sarebbe già assegnato.
L'ARMADIO CHE SA DRIBBLARE - Semplicemente devastante. Un Romelu Lukaku così, all'Inter, non si era ancora visto. Facile ora dare ragione ad Antonio Conte che ha lottato tutta estate per portarlo a Milano. "Un armadio che sa dribblare", così lo ha definito Lele Adani in telecronaca e non c'è definizione più azzeccata. Fa a sportellate, gli avversari gli rimbalzano addosso, manda in gol l'amico Lautaro due volte, segna tre gol. Peccato che poi due gli vengano tolti dal Var, ma poco importa. L'intesa con l'argentino è da brividi, probabilmente riuscirebbero a trovarsi anche da bendati. Quella sciabolata di esterno che il Toro trasforma nel 3-1 rimarrà impressa nella memoria per lungo tempo.
UN TORO CHE VA DI FRETTA - Nerazzurri sedetevi sul divano e gustatevi il gol di Lautaro, tranquilli non bisogna aspettare molto. Ormai la rete del Toro nella prima mezz'ora non è più nemmeno quotata dalle agenzie. È un Lautaro che gioca la Champions da veterano, colpendo chiunque si metta sulla sua strada. Il Toro vede rosso e si scatena; cecchinato il Borussia Dortmund, il Barcellona e ora anche lo Slavia Praga. Crescita imperiosa dell'argentino che ha impennato le sue prestazioni facendosi largo nell'Inter alla sua seconda stagione, la prima da protagonista. Lukaku è il suo fratello maggiore, si coccolano, si abbracciano, si baciano ed esultano mano nella mano. Che coppia!
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