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Le due milanesi stanno cercando di attrezzarsi per contrastare il Napoli e lo stanno facendo in modo differente. Partiamo dal Milan. Anche in questo caso vedo tantissimi punti interrogativi, Pioli deve ripartire da capo. Mi permetto di dargli un consiglio: lasci il tatticismo agli altri, si concentri sulle proprie idee e cerchi di svilupparle coinvolgendo al massimo i giocatori. In soldoni: che ritornino a giocare come nella stagione dello scudetto. Dicono che sarà una squadra più muscolare e dunque più aggressiva. Io credo che il calcio si giochi con la testa e che l’aggressività si possa ottenere anche da elementi che non sono particolarmente strutturati fisicamente. È una questione di distanze tra reparti sul campo: più sei corto, più riesci a fare pressing.
L’Inter, al momento, mi sembra che stia andando più sul sicuro. Ha tenuto gran parte della squadra arrivata alla finale di Champions League, sta trattando per avere ancora Lukaku e, nonostante la perdita di un ottimo giocatore come Brozovic, ha aggiunto elementi come Frattesi e Thuram. Frattesi lo conosco bene, è un bravissimo ragazzo e questa è una dote importante. Inzaghi dovrà aiutarlo a muoversi a tutto campo e a tutto tempo: lui, a volte, per troppa generosità si fa trascinare dall’azione. Deve imparare a essere più razionale e in questo la lezione dell’allenatore può risultare decisiva. Il centrocampo nerazzurro è ben assemblato: Barella, Calhanoglu, Frattesi. E là davanti sono curioso di vedere che cosa farà Thuram: ha un gran fisico, è rapido, e spero che abbia acquisito la stessa intelligenza e la stessa professionalità del padre che ho avuto il piacere di allenare, anche se per poco tempo, quando sono stato a Parma nel 2001. Penso che l’Inter sia una seria candidata allo scudetto, probabilmente la più seria. I nerazzurri partono in vantaggio anche rispetto al Napoli.
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