Se lei fosse Inzaghi?
«Io direi di pressare a tutto campo e di togliere il fiato ai ragazzi del Bologna. In questo modo sarebbero costretti a giocare a ritmi e velocità che non sono ancora nelle loro corde, e così potrebbero andare in difficoltà. Ma, ripeto, l’allenatore dell’Inter è Inzaghi, che sta facendo benissimo, e tocca a lui scegliere lo stile che vuole imporre».
Sta apprezzando l’evoluzione dei nerazzurri?
«Hanno fatto notevoli progressi, adesso l’Inter è una squadra che si muove compatta, tutti si aiutano e accennano anche all’azione di pressing, e poi in contropiede è un gruppo micidiale».
L’Inter è finalmente diventata una squadra europea?
«Ultimamente ha giocato bene, ha aggredito, è sempre stata attiva sul campo. E, di conseguenza, è parsa a tutti come una squadra ottimista. In attacco è sempre pericolosa. Deve proseguire su questa strada, seguendo le indicazioni di Inzaghi che è migliorato tantissimo. L’obiettivo dev’essere quello di giocare un calcio da protagonista, soprattutto in funzione della Champions League. Quindi: muoversi senza palla, attaccare gli spazi, pressare, palleggiare velocemente, raddoppiare le marcature. Questa è una squadra attiva. Una squadra passiva, invece, e in Italia ce ne sono tante, aspetta le mosse dell’avversario».
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