Del ritorno della semifinale di Champions tra Inter e Milan ha parlato l'ex tecnico Arrigo Sacchi. L'allenatore, partendo dal 2-0 dell'andata in favore dei nerazzurri, ha analizzato quella che sarà la gara di questa sera sulle pagine de La Gazzetta dello Sport:
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Sacchi: “L’Inter fa un calcio italiano, ma concede spazi. Il Milan punti sui valori morali”
Un mio amico, quando deve sostenere la tesi dell’imprevedibilità della vita (e dunque anche del calcio), ripete che soltanto i treni hanno la strada segnata: corrono su e giù per i binari e non c’è verso di spostarli. Ma noi uomini il destino lo abbiamo nelle nostre mani, nei nostri piedi, nelle nostre teste, e quindi, trasferendo il discorso sul prato dove oltretutto rimbalza un pallone, non ci può essere un risultato già scritto: nulla è mai finito fino a che l’arbitro non fischia tre volte, tutto è sempre in divenire.
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E così sarà anche la semifinale di ritorno tra Inter e Milan. So bene che l’Inter è in netto vantaggio, perché ha vinto 2-0 all’andata, però non sarebbe la prima volta che nel calcio succedono clamorose rimonte: stiamo con gli occhi ben aperti e godiamoci lo spettacolo, augurandoci che lo spettacolo ci sia.
Alla vigilia, vi sono alcune certezze che vanno evidenziate. La prima: l’Inter sta attraversando un ottimo momento di forma atletica. La seconda: possiede qualità individuali superiori a quelle dell’avversario. La terza: ha una maggiore esperienza. Verrebbe da concludere che non ci sarà partita, e invece no, perché anche i nerazzurri hanno qualche difetto ed è su questi difetti che il Milan dovrà lavorare. Innanzitutto i ragazzi di Inzaghi fanno pochissimo pressing e concedono spazio a chi li attacca. Non sempre, nei momenti di difficoltà, hanno dimostrato di essere una squadra compatta che si aggrappa alle proprie conoscenze per uscire dal buio.
Certo, se le si regalano gol come ha fatto il Milan all’andata, allora si trova un’autostrada davanti e senza neanche pagare il pedaggio... Inzaghi ha recuperato giocatori importanti come Lukaku e Brozovic, ha puntato su un terzetto difensivo tutto italiano con Darmian, Acerbi e Bastoni, che sta dando prova di affidabilità, Barella sta bene, Calhanoglu pure. Questi sono valori che vanno messi sulla bilancia quando si pesa la sfida, senza dimenticare che il successo dell’andata ha dato una fondamentale spinta psicologica.
Da ciò si evince che il Milan deve compiere un’autentica impresa. Tante volte, negli ultimi giorni, mi hanno fermato per strada e mi hanno chiesto: "Lei che cosa farebbe se fosse sulla panchina del Milan?". Ve lo dico subito. Io punterei tutto sul pressing. Non si deve dare spazio all’Inter, perché sarebbe come suicidarsi. La squadra di Inzaghi, se aggredita, può andare in difficoltà. E se in fase difensiva ci si deve basare sul pressing, in fase offensiva si deve puntare sulle ripartenze e sugli attacchi negli spazi.
Tuttavia, per riuscire a fare questo, è necessario che il Milan sia completamente diverso da quello dell’andata. Servono aggressività e compattezza, serve un approccio rabbioso alla partita, la squadra dev’essere sempre corta perché così tutti sono vicini, si aiutano, stimolano la sinergia tra i reparti e nessuno si sente mai solo sul campo: c’è sempre un compagno che può darti una mano, che può risolverti un problema. Questo vuol dire giocare in modo collettivo.
Il Milan, che non ha investito in termini economici come l’Inter e che non ha l’esperienza del gruppo nerazzurro, deve puntare sui valori morali. L’Inter fa un calcio molto italiano, e lo fa in modo egregio in quest’ultimo periodo. Il Milan, per arginare l’avversario, deve bloccarne le intenzioni in partenza, deve lottare su ogni pallone, non deve lasciare spazi nei quali i laterali o i centrocampisti possono buttarsi, non deve concedere l’arma del contropiede.
I rossoneri sono chiamati a una sfida ai limiti del possibile e per questo motivo dovranno dare l’anima in campo e dovranno dimostrare al mondo che li guarda tutta la loro umiltà e tutta la loro modestia. Inoltre, questo aspetto non va trascurato, i ragazzi di Pioli facciano quello che l’allenatore ha studiato per loro, si applichino con tutte le loro forze per regalare alla gente rossonera una notte da sogno. Lo so che sembra impossibile, ma se fai un gol, magari nel primo tempo, tutta la storia può cambiare. Perché, come dice saggiamente quel mio amico, soltanto i treni hanno la strada segnata.
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