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"Io credo che i referendum debbano essere relativi a temi etici, morali. Se sono invece una scappatoia per quella politica che non vuole decidere e ributta la scelta sui cittadini... non è il mio modo di far politica, forse è il modo di chi non sa prendere le decisioni. Il dialogo va fatto piuttosto su come indirizzare oneri di urbanizzazione, su come lavoriamo sul quartiere".
Il sindaco milanese Giuseppe Sala sulla questione stadio non ha intenzione di cambiare idea, quel che fa però è cercare di spiegare, ai microfoni di Radio Popolare, le ragioni della propria scelta.
A partire da un referendum che per il primo cittadino "si può anche fare", ma su cui Sala non è convinto. "Non è che non vedo la contestazione, è che sono due anni che tengo duro e ho ottenuto quello che volevo ottenere, fatto unico in Italia, di riportare club ai volumi del pgt", puntualizza.
Dopodiché "non è sufficiente? Devo dire alle squadre di non farlo?", si domanda con un pizzico di sarcasmo. Se fosse così infatti, "per loro l'impianto è prioritario e andrebbero a farlo per esempio nelle aree della Città della Salute di Sesto San Giovanni, mentre io rimarrei con San siro inutilizzabile dai costi di gestione annuali a 10 milioni di euro", e così "da un punto di vista ambientale avremmo fatto peggio", chiosa.
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