«Capisco che ormai nella testa di tutti funzioni l’equazione “stadio di proprietà uguale successi”, ma Milano può offrire un modello diverso. La Juve ha fatto il suo stadio perché ha avuto una serie di situazioni difficilmente ripetibili, nel contesto economico attuale è difficile pensare di costruire stadi nuovi. In più, i milanesi sono affezionati a San Siro, uno degli stadi più belli del mondo. Ho incontrato più volte l’Inter che mi pare disponibile a un progetto con lounge separate, ingressi diversi per i due club, aree dedicate. Con il Milan finora ci siamo visti una sola volta. Il Comune è disponibile anche a sviluppare sulle aree vicine allo stadio progetti legati a sport e intrattenimento. La gente che va a Madrid va a visitare il Bernabeu: bisogna far capire che, allo stesso modo, San Siro è una risorsa importante per Milano. Potremmo sviluppare un museo più grande di quello che c’è adesso, che ha già tanti visitatori. Se mettiamo insieme Milan e Inter abbiamo un palmares senza eguali al mondo. La città sta facendo numeri record nel turismo e i turisti che vengono a Milano sono diversi da quelli che visitano Roma, Venezia o Firenze. Intanto spendono di più. E poi i turisti hanno passioni che si portano dietro: il calcio è una passione universale, quindi l’importanza di sviluppare questo capitolo è enorme. Non mollerò. Al rientro dalle vacanze convocherò le dirigenze di Inter e Milan per parlare dello stadio».
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