- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
L'Inter non disputerà la gara di Youth League contro il Rennes. Lo ha reso noto il club nerazzurro con un comunicato prendendo una decisione volta a salvaguardare prima di tutto la salute in questo momento così delicato e di emergenza. Tutto deve passare in secondo piano ora che la diffusione del coronavirus sta affollando ospedali e reparti di terapia intensiva. Tutti devono uscire il meno possibile per contenere la diffusione del virus. L'Inter ha quindi deciso di non presentarsi a Coverciano, tutelando in questo modo la salute dei suoi giocatori ma anche dello staff e di tutte le persone coinvolte. "Pur riconoscendo la grande importanza della manifestazione e consci del fatto che la non presenza farà scattare automaticamente il provvedimento di sconfitta per 0-3, si è deciso di non giocare la partita per i motivi sopracitati e in ossequio alle disposizioni di tutte le autorità competenti", si legge nella nota del club. Poca retorica, ma fatti concreti.
Alla luce di questa presa di posizione e delle recenti disposizioni applicate a tutta la Lombardia appare inspiegabile come l'Atalanta abbia invece deciso di presentarsi a Coverciano (campo neutro scelto per la competizione, la partita si svolgerà a porte chiuse) per giocare la sfida di Youth League in programma oggi pomeriggio contro il Lione. “Finalmente si torna a giocare, è da un po’ che non lo facciamo. In questo momento, pur senza disputare partite ufficiali, ci siamo allenati bene. Si avverte che c’è adrenalina, perché per noi è un appuntamento importante. Abbiamo accumulato un po’ di stress e fatica mentale: c’è solo grande voglia di andare ad affrontare la Youth League", ha dichiarato il tecnico Brambilla.
La squadra viaggia e si muove da una zona particolarmente colpita dal coronavirus e in assoluta emergenza per quanto riguarda i contagiati. Spostarsi in questo momento da una zona rossa (e quella di Bergamo lo è in maniera particolare) in territori che presentano ancora un numero contenuto di contagiati può essere definito come un atto totalmente incomprensibile. E decisamente irresponsabile, visto e considerato anche lo stop di tutte le manifestazioni sportive indetto dal governo fino al 3 aprile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA