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Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell'Inter, ha commentato la vittoria del torneo di Viareggio ai microfoni di Fcinter1908.it: "Non abbiamo giocato a Viareggio perché il campo era improponibile e quindi anche la variabile fortuna entrava in maniera importante. Nelle due partite che abbiamo giocato era possibile uscire dal torneo, non per demeriti nostri, quanto perché era impossibile giocare a calcio. Oggi in un bel campo abbiamo dimostrato tutta la nostra qualità. Vincendo sette partite su sette non ci sono dubbi sul fatto che abbiamo meritato questo trofeo".
Potrebbe essere l'ultimo torneo di Viareggio per l'Inter?"Penso che sia difficile parlare di scelte adesso. Sicuramente se ci saranno le garanzie che questo torneo per qualità dei campi e delle squadre partecipanti torni ad essere quello che è sempre stato, non escludo che torneremo l'anno prossimo. Non possiamo decidere con un anno di anticipo, ma sicuramente devono essere fatti dei miglioramenti, anche per chi viene ad assistere ad uno spettacolo. Bisogna avere la garanzia di giocare su campi di qualità e ripensare un attimino la formula perché sette partite in quattordici giorni ti portano a vedere una finale come quella di oggi in cui i ragazzi facevano fatica a stare in piedi. Valuteremo in base alle garanzie che ci darà l'organizzazione"
La presenza di Mancini è un segnale importante?"La presenza di Mancini e Ausilio è importate quanto i messaggi ricevuti tutti i giorni da Thohir, in orari difficili perché da lui in questo momento è notte fonda. Ci è stato vicino dalla prima partita di qualificazione e sapere che la società ti è vicina è importante"
Cosa ti ha detto Thohir? (Samaden legge l'sms appena inviatogli dal presidente ndr)"Thohir ha detto che è orgoglioso di questa vittoria, così come delle altre ottenute, ed è orgoglioso del settore giovanile".
Sono già pronti nuovi colpi per questa squadra?"Mi piace pensare che questa Primavera rappresenti un modello di squadra. Oggi erano in campo 5 giocatori che hanno fatto i pulcuni da noi: Palazzi, Dimarco, Sciacca, Bonazzoli e Rocca. In panchina altri come Della Giovanna che hanno fatto le fasce più piccole e tanti altri. Questo lo dico anche per chi ogni tanto scrive cose senza saperne. Lo zoccolo duro è formato da ragazzini che crescono. Alla fine è importante che il lavoro parta dagli 8 anni e finisca ai 19, questo è il segreto".
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