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San Siro, ristrutturare costerebbe 700 mln: “Ora Inter e Milan si stanno scambiando…”

Marco Astori Redattore 
Secondo i loro piani ristrutturare costerebbe non i 400 milioni di cui si è parlato nel piano presentato da WeBuild, ma circa 700

Inter e Milan vogliono velocizzare le procedure sul tema stadio e ormai si sarebbero convinte: non arriverà un impianto per ogni club, continuerà la convivenza. In merito alla possibilità di restare a San Siro, il Corriere della Sera scrive: "Secondo i loro piani ristrutturare costerebbe non i 400 milioni di cui si è parlato nel piano presentato da WeBuild, ma circa 700. Divisi per due sarebbero sostenibili, ma potrebbero essere considerati comunque troppi per un impianto che tra 30-40 anni potrebbe avere bisogno di nuovi interventi. La cifra dipenderà anche dal prezzo che fisserà il Comune (che in realtà si è affidato per la valutazione all’Agenzia delle Entrate) per lo stadio e l’area circostante (dove sorgerebbero musei, ristoranti, bar, uffici dei club) che saranno o venduti o dati in concessione per 90 anni.

È rimasta formalmente in piedi anche l’ipotesi originaria, quella della costruzione di un nuovo impianto a fianco dell’attuale, che però, a forza di rinvii e decisioni non prese, è stata messa in fuorigioco dal sopraggiunto vincolo che la Sovrintendenza ha posto su San Siro. E che è quindi al momento finita in subordine rispetto alla ristrutturazione (che preserverebbe il secondo anello vincolato). Di tutto ciò si parlerà venerdì con Sala; è chiaro che con il sindaco di Milano si prenderanno in considerazione le ipotesi sul territorio della città.

Se le società alla fine non dovessero essere convinte, restano in vita le soluzioni già considerate, quella del Milan per l’area di San Donato, e quella dell’Inter per Rozzano. I club si stanno scambiando documenti per studiare i rispettivi progetti, perché resta ferma la convinzione di condividere l’impianto. RedBird (aiutato dal presidente Paolo Scaroni) ha iniziato da più tempo lo studio del dossier, ma Oaktree si è mostrato da subito molto attivo sul tema stadio, da sempre seguito dall’ad Alessandro Antonello. L’intenzione è analizzare con freddezza, senza pregiudizi e senza restare affezionati all’ipotesi originaria, la soluzione migliore. Il clima è quello giusto".