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Non solo l'assemblea dei soci dell'Inter, ieri si è svolto anche un incontro in Comune per discutere della questione San Siro. "Il primo sì politico è arrivato, ma Inter e Milan dovranno rispettare una lunga serie di paletti per dare alla luce il nuovo San Siro. Come era previsto, Palazzo Marino ha deciso di non bloccare al primo chilometro il progetto dei due club, fissando però delle condizioni che di fatto rivoluzionerebbero l’intero masterplan da 1,2 miliardi presentato a inizio luglio", riporta La Gazzetta dello Sport.
"In totale le condizioni fissate dal Consiglio comunale sono 16. A questo punto la palla passa alla Giunta di Palazzo Marino, che dovrà dare il sì «ufficiale» al pubblico interesse, purché si consideri «come decisivo e imprescindibile il realizzarsi delle condizioni» approvate ieri. Inter e Milan si aspettavano il sì condizionato, per questo motivo già da qualche settimana stanno lavorando a un San Siro alternativo rispetto a quanto mostrato nel progetto degli Anelli intrecciati di Sportium-Cmr e della Cattedrale di Populous a fine settembre.
Le indicazioni sul mantenimento del Meazza – che per i club non può essere ristrutturato e doveva essere sostituito in toto dalla zona commerciale e di intrattenimento – non sono troppo specifiche e/o rigide, ecco perché si ritiene che ci possa comunque essere spazio per potere arrivare a una soluzione favorevole".
"Ci sarà un doppio San Siro e Inter e Milan dovranno lavorare con il Comune per capire in che modo lo stadio di oggi dovrà/potrà restare in piedi e soprattutto con quale funzione (Solo sportiva? Anche commerciale?). Palazzo Marino non si è limitato a dare le linee guida sul Meazza – seguendo i pareri di Soprintendenza, Politecnico e Conferenza dei servizi –, ma è andato ben oltre.
Condizionando il progetto del nuovo stadio di Milano alla minimalizzazione dell’impatto ambientale, all’incremento del verde pubblico, alla riduzione delle cubature, al rafforzamento della vocazione sportiva dell’area, al riconoscimento in capo al Comune della guida del progetto, alla riduzione della durata della concessione, alla presentazione di ulteriori forme di garanzia in caso di cambio di proprietà di Inter e Milan", spiega il quotidiano.
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