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Le tappe
—A proposito delle prossime tappe sulla questione stadio la Riva ha sottolineato: «Fino al dicembre 2022 non pensavo San Siro potesse essere un macigno così grande da gestire. A fatica il Consiglio comunale aveva approvato il progetto delle squadre (“La Cattedrale”, ndr). Prevedeva la permanenza nella stessa zona dello stadio attuale, con l’utilizzo della medesima metropolitana e nel rispetto delle più moderne esigenze di inclusione, accessibilità e sicurezza. Poi è arrivata la Soprintendenza ad avvertirci del vincolo che avrebbe applicato. E, dopo anni di confronti con i club e quattro mesi di dibattito pubblico, ci siamo ritrovati con l’impossibilità di abbattere San Siro».
«Non che io sia a favore di questo scenario, ma ciò che voglio è uno stadio all’altezza di Milan e Inter e soprattutto accessibile, aspetto per me non rinunciabile: se il Politecnico mi dice che è molto difficile fare un progetto di accessibilità su San Siro, io del Politecnico mi fido, è il migliore al mondo. E’, insomma, un’occasione sprecata anche perché non capita tutti i giorni di vedere un miliardo di investimenti su quel quartiere. Detto ciò, il progetto di WeBuild sarà bellissimo e San Siro ci fa piacere tenerlo in piedi», ha concluso.
(Fonte: New Gen Z, Alanews)
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