L'allenatore della Juventus, Maurizio Sarri, alla vigilia della partita con l'Inter, ha risposto in conferenza stampa alle domande dei giornalisti. Ecco cosa ha detto:
primo piano
Sarri: “Inter-Juve non è sfida tra me e Conte. Questa gara non vale il titolo. Loro forti”
L'allenatore bianconero ha parlato della sfida del Meazza e ha elogiato il lavoro fatto fin qui dai nerazzurri, ma la partita non è decisiva
-Considerando che c'è ancora un allenamento e lo stato di forma di Dybala e Higuain quanto è difficile gestirli?
C'è da decidere. Poi una volta deciso è giusto che un giocatore che sta facendo bene e resta fuori sia anche arrabbiato. Ritengo questo un aspetto positivo. Vediamo l'ultimo allenamento e decidiamo tranquillamente. Questo fa parte del mio lavoro e non è che mi devo preoccupare quando decido delle eventuali reazioni dei giocatori. Poi ci sono quelle che possono fare audience a livello mediatico, ma dal mio punto di vista è un aspetto positivo.
-Anche se l'Inter è partita sparata e ha due punti in più, possiamo dire che per una serie di motivi - tra cui esperienza in queste partite, rosa più ampia senza toccare fatturati o altri elementi - la Juventus è favorita?
Nella singola partita penso non si possa dire. Domani troveremo di fronte a noi una squadra forte, in un momento di salute e lo ha dimostrato a Barcellona facendo una grande partita e quindi penso che nella singola partita non si possa parlare di una squadra più o meno favorita. Penso si possa parlare di due squadre forti e io riesco a vedere solo un aspetto positivo. Giocare un'Inter-Juventus è una sensazione che secondo me vale la pena vivere, sono felice di andare in un grande stadio, contro una grande squadra, per fare una partita che sarà seguita in tutto il mondo. Riesco a vedere sotto l'aspetto bello di questa storia.
-Cos'è che la impressiona dell'Inter?
E' una squadra forte, solida, che nel momento in cui prende in mano la partita è pericolosa e nel momento in cui non ha in mano la gara riesce a difendere benissimo e ad essere pericolosa in ripartenza. Una squadra che mi lascia la sensazione di essere un a squadra completa in questo momento. Quindi sarà difficile giocarci contro, è un'Inter pericolosissima, ho visto un'Inter forte sinceramente.
-Con Conte vi siete incrociati come allenatori sulla stessa panchina anche prima all'Arezzo e al Chelsea. Potrebbe dirmi un pregio comune e in cosa siete diversi, in generale come vede Conte come allenatore rivale rispetto agli altri?
Nelle partite io non riesco a pensare che gioco contro Conte. Io vedo solo la partita contro l'Inter. Lui è un grande tecnico: lo dimostrano i risultati che ha fatto in squadre e ambienti diversi. E' un allenatore tra i più importanti al mondo in questo momento e lo sta dimostrando anche all'Inter. Se vedete una gara Sarri contro Conte non riesco a capirvi. Domani c'è una partita bellissima, che è Inter-Juventus.
-Quanto conta questa gara nella lotta scudetto?
Penso un numero vicino allo zero. Ci sono altre 31 gare da giocare dopo, parlare in questo momento di lotta scudetto... Due-tre anni fa quando la Juve era ad 11 punti dalla prima in classifica, penso fosse proprio l'Inter, e mi chiesero chi era la favorita risposti la Juventus e i giornalisti ridevano. Ma poi ha vinto la Juve. In questo momento conta poco. Credo sia importante, anche per i nerazzurri, andare a confermare la crescita che sta avendo la squadra, la capacità di giocare le partite, la capacità di uscire dal Meazza con una nuova prestazione. Se poi, con 93 punti in palio, si pensa di sistemare una classifica a inizio ottobre, penso sia un errore grossolano.
-Per la Juve test di maturità o test verità?
Questa è una squadra che ha vinto, che è matura e lo ha dimostrato. Abbiamo cambiato giocatori e modo di giocare. Dobbiamo fronteggiare una situazione avversari che è decisamente più forte degli anni scorsi. Dobbiamo confermare i passi in avanti che stiamo facendo in un certo tipo di calcio. Dobbiamo confermare i passi in avanti fatti. E se alziamo il livello delle prestazioni i risultati ci possono venire a favore, molto probabilmente. In questo momento dobbiamo essere molto concentrati proprio sulle prestazioni.
-Cosa si prova a vivere questa sfida non dalla parte dello sfidante come le è sempre successo in carriera finora?
Ma come ho detto prima io riesco a vedere solo una grande emozione nell'andare a giocare una grande partita in un grande stadio. Emozione? Non parlerei neanche di quello, c'è voglia di vivere questa esperienza. Poi ho anche detto che non penso esista una favorita in una partita come questa, è una gara apertissima a tutte le soluzioni.
-Si affrontano domani due squadre forti, per capire qual è la più forte le chiedo se alla Juventus servirà essere in trasferta coraggiosa, mettere in mostra i muscoli o la qualità...
Bisogna concentrarsi sulla prestazione e ognuno quella la valuta in base al calcio che può giocare. E quindi noi cercheremo di andare là per giocare e alla fine si parla sempre di determinazione, fame e voglia ma questa credo sia una qualità che è insita in ogni professionista, quindi penso che alla fine la qualità conti. Dobbiamo andare a Milano a giocare con qualità, imponendo il nostro calcio, poi la partita ci dirà se questo è possibile o meno. Ci dirà se siamo capaci ad adattarci alle varie situazioni che si verificano in campo.
-Quali sono le convenienze nell'uso di Higuain o Dybala?
Conviene mettere in campo un attaccante sta bene, che sta bene fisicamente e mentalmente. Poi ognuno deve giocare in base alle proprie caratteristiche, avremo comunque a che fare con una difesa solida, la più forte del campionato secondo i numeri. Questo per le qualità dei difensori ma anche perché tutta la squadra riesce a difendere nella maniera giusta. La solidità dell'Inter non dipende solo da quella dei tre difensori che stanno facendo molto bene, ma penso che loro sappiano difendere da squadra, una squadra solida. Vediamo chi sta meglio e vediamo come poterli attaccare, ma non sarà sicuro semplice.
-Impatto psicologico a seconda del risultato?
Se una classifica a inizio ottobre crea un impatto psicologico vuol dire che psicologicamente non siamo pronti a fare grandi cose.
(Fonte: SS24)
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