Nick Maytum, agente di Martin Satriano, è intervenuto ai microfoni di TuttoSport per raccontare la parabola del giovane attaccante che tanto bene ha fatto in questo precampionato con l'Inter. «Federico, un mio fidato scout in Uruguay, mi segnalò il suo profilo. Aveva 14 anni. Iniziai così a seguirlo. In pochissimo tempo segnò una caterva di reti. Da gol semplici a realizzazioni spettacolari. Pensai: “Wow, questo ragazzo è davvero speciale”. Fu impossibile non notarlo», ha spiegato.
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Ag Satriano: “Spera di esordire in Inter-Genoa. Lo vogliono in molti ma…”
Le considerazioni dell'agente dell'attaccante passato questa estate dalla Primavera alla prima squadra nerazzurra
Lei è inglese. Martin dell’Uruguay. Cosa ha portato la famiglia di Satriano a fidarsi di lei?
«Trascorro molto tempo in Sud America. E quando non sono lì, i miei collaboratori seguono i nostri assistiti in tutto e per tutto. Si crea un legame umano, non solo lavorativo. Dietro a quello che si vede sul verde, c’è molto di più».
Martin è giovanissimo, la considera un fratello maggiore. Ma pure lui, a prescindere dall’età, non ha grilli per la testa, motivo per cui si è tagliato le vacanze.
«È un lavoratore. Uno che si impegna sempre al massimo per migliorare. Nonché un atleta affamato, di quelli che vogliono arrivare. Si era posto l’obiettivo del provare a regalarsi una possibilità nella prima squadra dell’Inter. E direi che i suoi sforzi sono stati ripagati sul campo».
Adesso, forse, viene il difficile, almeno sotto un altro aspetto. Tutti parlano di lui, non sarà facile restare con i piedi per terra.
«Le assicuro che Martin non presta molta attenzione ai media. Sa che per arrivare lontano deve percorrere tanta strada. E anzi, adesso sta lavorando ancor più duramente perché è consapevole che solo con gli allenamenti, e non con le parole, si matura come giocatore. Suo padre era un calciatore professionista, conosce le regole del gioco».
Satriano si aspettava un inizio così folgorante in questo precampionato?
«Martin era sicuro che avrebbe imparato tantissimo stando vicino a campioni come Lautaro e sotto la guida di un grande allenatore che ha stima del mio assistito, come Inzaghi. Sfrutta ogni ora, anzi, ogni minuto, per diventare un calciatore più forte».
Adesso è tornato in gruppo e contro il Genoa potrebbe esordire in Serie A. Pensa possa temere l’impatto di San Siro?
«Non sappiamo se scenderà in campo, dipende da Inzaghi. Ma qualora dovesse giocare, sicuramente sarà entusiasta e per nulla intimorito di mettersi alla prova in uno stadio così importante. Tutti sognano un esordio del genere. E per Martin sarebbe pazzesco debuttare tra i professionisti nella Scala del calcio».
Inzaghi lo stima molto.
«Martin ha un ottimo rapporto con il tecnico e con il suo staff. Poi sta a lui farsi trovare pronto quando il tecnico chiamerà».
Il futuro cosa riserva a Satriano?
«Al momento è totalmente focalizzato con l’Inter. Spera di esordire con il Genoa e sarà il campo a parlare per lui. Non so in quanti si aspettassero che segnasse 9 gol in 5 partite come gli è riuscito».
Svariate società in giro per l’Europa hanno mostrato il loro apprezzamento per il giocatore. E vorrebbero prelevarlo quantomeno in prestito.
«Sappiamo sia attenzionato da molti. Ogni decisione per il suo futuro verrà presa per il suo bene, in totale accordo con la dirigenza nerazzurra. Ora è ancora un giovane che vuole affermarsi. Ma punta, un giorno, a essere il titolare dell’attacco nerazzurro».
Nonostante la giovane età, ha già conquistato tutti. All’Inter parlano di un ragazzo che sicuramente potrà migliorarsi, ma che è già un giocatore vero.
«Questo mi fa piacere. Ma io ho sempre creduto in lui e nelle sue potenzialità. Anche a livello fisico ci siamo. Martin sa come farsi rispettare in campo. E se dovesse giocare e segnare contro il Genoa sarebbe un sogno nel sogno realizzato. Per un punto di partenza, non di arrivo».
In patria lo paragonano a Ibra.
«Credo che lui sia un 9 che ama dialogare con i compagni e sacrificarsi per il gioco di squadra. Al Nacional giocava da 10, oltre al fisico possiede una tecnica notevole. Per il suo stile di gioco mi ricorda Benzema».
Già lo chiamano Satri-gol.
«Soprannome azzeccato, anche se non è mica la priva volta che succede».
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