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In questi giorni caldissimi, l'Inter cerca una soluzione definitiva per risolvere l'incertezza societaria. Il tutto perché le scadenze del mese di marzo incombono e il club non può più rimandare. Ma da viale della Liberazione assicurano che tutto sarà risolto: "C'è l'urgenza di onorare le scadenze - spiega Il Giorno -. Preoccupa la data del 31 marzo, quella in cui scatterà la verifica Uefa (Ceferin e i suoi giovedì scorso erano a Milano ma non hanno potuto parlare con la dirigenza nerazzurra, in quarantena per il Covid), che impone alle società di non avere arretrati nel pagamento degli stipendi per quote superiori al 15% del monte ingaggi complessivo.
Anche se dai piani alti di viale della Liberazione assicurano che le "competenze" verranno liquidate a metà mese. In realtà c'è anche altro che preoccupa. Perché la Uefa vigilerà pure sul rispetto delle scadenze dei pagamenti dei cartellini dei giocatori. «Chi si occupa della gestione ordinaria conosce bene le dinamiche e sa come muoversi. Gli amministratori dell'Inter non sono degli sprovveduti», assicura chi conosce bene la situazione. In effetti il fatto che ci siano dei ritardi nei pagamenti delle rate di Hakimi (10 milioni) e del "bonus" per Lukaku (1,9 milioni) non dovrebbe preoccupare di tanto. Situazione sgradevole, certo, ma Real e Manchester sono stati avvertiti per tempo e sembrano disposti ad aspettare.
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