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Scalvini: “Mercato? Può far piacere, non ci penso. Ruolo, pressioni e futuro…”

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Tra passato, presente e futuro. Giorgio Scalvini, difensore dell’Atalanta seguito da vicino anche dall’Inter, ha parlato in esclusiva a TMW

Giorgio Scalvini, difensore dell’Atalanta seguito da vicino anche dall’Inter, ha parlato in esclusiva a TMW. Tra passato, presente e futuro, ecco le dichiarazioni del centrale classe 2003:

“Prima mi alternavo fra Primavera e prima squadra. Quest’anno, invece, mi sono sentito parte del gruppo sin dall’inizio. Quello che il mister chiede, però, è sempre lo stesso, cioè di lavorare, lavorare e migliorare, cercando di imparare cose nuove dai compagni. Quello non è mai cambiato: vale quest’anno come valeva lo scorso. Mi sento sempre un giovane di diciannove anni. Gasp e Mancini mi hanno detto così (dato del 30enne, ndr) per darmi più responsabilità, ma anche sicurezza, fiducia e credo per farmi sentire un elemento importante, dal quale si aspettano molto”.

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RUOLO - “Io mi trovo bene sia a centrocampo che in difesa, ma ho sempre giocato dietro e lì mi sento più a mio agio”.

MERCATO - “Se sento la pressione? Sono sereno, non sento pressioni che derivano da notizie, da voci che girano, riesco a isolarmi e a pensare solo a quello che devo fare in campo, in allenamento, a quello che mi chiedono il mister e i compagni. Bayern, Chelsea e Liverpool? Può far piacere, ma leggo di sfuggita e basta. Sono concentrato qui, all’Atalanta. Nessuno di noi può sapere cosa mi riserverà il futuro, io devo solo pensare a fare bene all’Atalanta”.

CAMPI DIFFICILI - "L’Olimpico, San Siro… Sono stadi dove non è facile non sentire il pubblico. Devi essere bravo a isolarti dalle emozioni che possono nascere in te, in particolare per un ragazzo come me che gioca per la prima volta in quegli stadi. Magari lì senti un po’ di più la pressione, ma quando inizia la partita poi devi essere focalizzato sul campo”.

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ATALANTA - “Mi trovo benissimo qui, ci sono cresciuto, sono legato molto al club, alla dirigenza ma anche a compagni e allo staff. D’altronde è il club che mi ha cresciuto e poi lanciato. Non so dire adesso dove mi vedo fra un anno o fra cinque, non posso sapere oggi quale sarà il mio futuro. Dovesse essere ancora all’Atalanta sarei felicissimo, perché mi trovo benissimo qui e farò sempre di tutto per dare il meglio di me stesso per questa maglia. Mancano sei partite alla fine del campionato e siamo in corsa per l’Europa. Ma il settimo posto potrebbe non bastare e quindi - essendo a a pochi punti dalle squadre fortissime come Roma, Milan e Inter - dobbiamo cercare di vincere più partite possibili per centrare il nostro obiettivo, che è tornate in Europa”.

HOJLUND - “Io la vivo bene, ma anche lui mi sembra… Passo tanto tempo con lui, abbiamo la stessa età, parliamo davvero poco di queste cose. Scherziamo con gli altri, ma né io né lui diamo molta importanza a queste cose. Poi sono felice per lui se fa cinque gol con la Nazionale, spero continui a farli anche con l’Atalanta. Siamo due ragazzi semplici, che pensano a giocare e a divertirsi sul campo”.

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NUOVI - “Sorpresa? Forse Lookman. Questo perché Rasmus lo conoscevo già. Non ci avevo giocato contro ma avevo visto dei video, avevo capito che era molto veloce e con qualità. Con Ederson invece ci ho giocato contro, la scorsa stagione, lo marcavo io, ci ha pure segnato… Ha grandissima forza fisica e ora ha trovato la sua posizione giusta. Di Lookman mi piace molto la sua mentalità. Sin dal primo giorno era qui a lavorare, a cercare di dimostrare le sue qualità. Ha mentalità, voglia di lavorare e migliorarsi”.

THIAGO SILVA IDOLO - “Mi è sempre piaciuto quando ero piccolo, guardavo la Serie A e lui era al Milan. Mi piace moltissimo come sta in campo, è un leader con grande spirito e carisma. Ma ho seguito molto anche Bastoni, essendo stato qui all’Atalanta. Nel settore giovanile in molti lo portavano come esempio da seguire. Alle volte mi fermavo a guardarlo, quando giocava in Primavera”.

ESTERNI SERIE A - “Direi Berardi, bravo a muoversi, abile a stare sulla linea del fuorigioco, poi le sue qualità sono note a tutti: ha vinto un Europeo giocando titolare, è rapido, veloce, bravo nell’uno contro uno. Kvaratskhelia? Lui giocava dalla parte opposta rispetto alla mia, ha grande forza nello sterzare. Sul gol contro di noi tutti pensavamo che tirasse subito, invece ha sterzato. È molto forte nell’uno contro uno, è uno dei più forti della Serie A. Gonzalez? Anche lui è molto rapido e forte nell’uno contro uno. Ci sono tantissimi giocatori forti in Serie A, non è mai facile giocare contro nessuno, ma Gonzalez è sicuramente uno degli esterni più forti”.

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