Le parole del presidente del Milan sul Meazza e la decisione dei rossoneri di costruire l'impianto nuovo a San Donato
Il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha parlato dello stadio San Siro prima della partita contro il Monza riferendosi alle ultime notizie che parlano di un contatto tra Zhang e Cardinale per la realizzazione condivisa dello stadio a San Donato.
«La novità è che abbiamo comprato i terreni per realizzare lo stadio di San Donato. Noi stiamo andando avanti su quella strada lì. Poi i contatti tra i proprietari delle squadre di calcio ci sono ancora ma non c'è nulla di particolare che vogliamo segnalare. L'altra notizia intorno allo stadio è la verifica sulla possibilità di fare una ristrutturazione light su San Siro e posso fare qualche commento. Se mi piacerebbe? Sono anni che mi arrovello attorno allo stadio. Non è che non siamo favorevoli a San Siro ma deve essere riammodernato. E la domanda è come si fa a farlo con due squadre che giocano almeno una volta alla settimana lì», ha detto.
«È difficile fare dei lavori e bisognerebbe traslocare come ha fatto il Real o l'Atalanta, ma non abbiamo stadi con capienza simile a San Siro e per questo abbiamo studiato soluzioni alternative. La lettera di Webuild non mi rassicura ma siamo pronti a prendere in considerazione la ristrutturazione di San Siro se ci viene garantito il fatto che continuiamo a giocare lì, senza la garanzia formale lavoriamo sul progetto del nuovo stadio su cui lavoriamo da tempo. Io personalmente ho sempre pensato sia impossibile restare a San Siro. Ma se viene da me un costruttore e mi dà garanzie io la prendo in considerazione. Ci vado da quando ero ragazzino, ma come facciamo a ristrutturarlo e a giocare allo stesso tempo?», ha aggiunto.
-Vi siete dati un tempo per prendere la decisione sullo stadio?
Stiamo andando dritti su ipotesi San Donato e il resto è un'eccezione. 40 mln spesi per il terreno a San Donato è una prova che vogliamo lavorare su questo progetto. La lettera che ci è arrivata è ancora un forse, non dà garanzie, non è una risposta al mio quesito».