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"Nel corso di un'ampia intervista concessa al Corriere della Sera, il presidente del Milan Paolo Scaroni ha parlato della ripresa del campionato ma anche del tema stadio:
«Io, anche in Lega, mi sono sempre battuto per riprendere. E ho anche sempre sostenuto che si doveva seguire il modello tedesco: una positività su mille addetti è sempre possibile, ma non può fermare tutto. Le squadre di calcio sono fatte per giocare a calcio, il pallone è un elemento chiave nel divertimento degli italiani e poi ci sono i conti. I tifosi sognano ma se i nostri bilanci fanno acqua, non possiamo essere competitivi».
"Quanto è costato al Milan il lockdown? E che impatto ha avuto sulle vostre scelte?
«Circa 30 milioni, tra mancati incassi da stadio e qualche entrata in meno dagli sponsor. Abbiamo dovuto posticipare molte decisioni, di mercato e non solo: le prenderemo ad agosto».
"I bilanci del Milan, come quelli di molte altre società, erano già in sofferenza prima. Come si sopravvive?
«Come in tutti i business, ci vogliono proprietà solide. Certo guardiamo con rammarico ai conti ma con Elliott non è in pregiudizio il futuro del Milan, altri sono più in difficoltà. Con il Financial fairplay non c’è altra scelta: bisogna aumentare i ricavi».
"Idee nuove?
«Sempre le stesse. Lo stadio è un ingrediente fondamentale, i diritti tv sono l’altro pilastro. Le sponsorizzazioni invece sono legate ai risultati sportivi, sono due montagne da scalare assieme».
"Partiamo dallo stadio.
«Credo siamo sulla strada giusta. Il Comune ci ha fatto una proposta che non ci piace molto perché ha ridotto le nostre richieste di costruzioni, ma che abbiamo accettato perché dovrebbe risolvere la parte politica della questione. Oggi sono ragionevolmente ottimista, mi sembra che il Comune abbia sposato il progetto di avere uno stadio nuovo e anche l’opposizione lo veda con favore».
"Ha aiutato che fosse un investimento importante in un momento di crisi.
«Si fa fatica a dire di no a un progetto che dà lavoro a 3 mila persone, in una città così colpita. Poi sarà lo stadio più bello del mondo».
"Che tempi prevede? Si farà lì l’inaugurazione dei Giochi?
«Lo stadio sarà pronto per il 2024. Ci sarà una fase in cui il nuovo stadio sarà completato e San Siro sarà ancora in piedi: deciderà il sindaco dove svolgere la cerimonia, mi sembrerebbe strano non usare l’impianto nuovo. Poi partirà la rifunzionalizzazione di San Siro, che ci costerà 74 milioni e consentirà di salvare parti del vecchio stadio in un parco dello sport».
"Cosa risponde ai tifosi che dicono che Elliott è interessato solo al business dello stadio e non ai risultati sportivi?
«Ogni tanto parlo con qualcuno che dice di sapere tutto di calcio e a un certo punto gli chiedo: “ma sai come funziona il fair play finanziario? No? Allora non sai nulla del calcio”. Il Barcellona dallo stadio ha ricavi per 159 milioni, il Real per 145. Noi per 30: 115 milioni è il monte ingaggi di un grande club. Per capirci, con i proventi da stadio, ci compriamo una squadra intera. Non c’è contraddizione tra lo stadio e i risultati sportivi. È la strada di tutto il mondo».
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