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Finalmente Mateo Kovacic. E' stata un'estate complicata per Walter Mazzarri, alle prese con un mercato deludente e con l'assenza prolungata del suo unico, potenziale fuoriclasse. Mazzarri voleva lavorare con Kovacic, lavorare su Kovacic, per fargli capire meglio il nuovo ruolo, per impostarlo da interno d'attacco.
Quello stiramento del 15 luglio gliel'ha impedito e per questo le prove dovranno essere fatte direttamente in gare ufficiali. Già domani, il croato si riprenderà la sua Inter. Non più in cabina di regia ma come interno sinistro con licenza (o meglio obbligo) di inserirsi in zona gol. Kovacic dovrebbe giocare almeno mezz'ora nella ripresa, per prepararsi all'esordio col Genoa.
Chi domani non ci sarà, invece, è Joel Obi, che ha però recuperato dal problema muscolare accusato nei primi giorni di Pinzolo (anche in questo caso sembrava un risentimento e invece...). Mazzarri, in Trentino, stava impostando il nigeriano da quinto di sinistra nel suo centrocampo.
Obi, problemi fisici permettendo, sembra perfetto per quel ruolo, vista la grande resistenza e la grande capacità di corsa. E se fosse lui l'esterno tanto cercato? La batteria sarebbe composta da Nagatomo (definitivamente dislocato a destra) e Wallace a destra e da Pereira e Obi a sinistra. Isla, a quel punto, potrebbe davvero fare più che altro l'interno (ruolo svolto egregiamente a Udine), consentendo all'Inter di puntare tutte le sue fiches sull'acquisto di un mediano.
Perché Mazzarri ha bisogno urgente di un centrocampista centrale. Possibilmente uno che faccia la differenza. A quel punto la corsa all'Europa che conta non sarebbe più un'utopia, come sembra in questo momento.
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