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Mario Sconcerti analizza, dalle colonne del Corriere della Sera, l'ultima movimentata giornata di campionato, tra le proteste dell'Inter, le vittorie di misura della Roma e la vittoria del Milan a Bari.
"Credo poco nelle proteste dell’Inter. Molto di quello che ha fatto l’arbitro sabato scorso mi trova d’accordo. E credo che una grande società non dovrebbe in situazioni del genere chiedere conto all’arbitro, ma dovrebbe chiederlo ai due giocatori che facendosi espellere senza ragione hanno messo la squadra in grande difficoltà. Capisco il vittimismo storico dell’Inter e non posso avere nessuna velleità di guarirlo. Ma non può sempre e soltanto lamentarsi una squadra che è in testa praticamente da 139 giornate su 139. È chiaro che alla base della nuova classifica c’è un problema tecnico. L’Inter ha pareggiato 4 delle ultime 6 partite perdendo ben 8 punti nei confronti della Roma. Eto’o deve ancora tornare dalla Coppa d’Africa. L’assenza di terzini sinistri sta assorbendo energie sproporzionate. Tutti i centrocampisti non sono in forma, mentre Mariga si conferma solo ragazzo di avvenire. Mourinho conosce il problema, per questo è nervoso. Il gesto delle manette è uno dei più sgradevoli perfino nel campionato delle bestemmie. L’Inter ha 11 punti meno di tre anni fa, 6 meno di due anni fa, 4 meno dello scorso anno. Forse è un problema di lusso, ma un problema c’è.Il Milan domina a Bari e riprende quota. Il buon Bari di quest’anno fa una piccola figura perché aspetta e fa giocare l’avversario. Così il Milan nasconde la palla e vince alla fine quasi per sfinitezza. Leonardo prende in tutto il ruolo del non Mourinho. È il primo tecnico che rivendica la propria totale libertà da un presidente alato come Berlusconi e perfino dal suo stipendio. Non ricordo un allenatore rinunciare al proprio contratto. Non so se Leonardo vincerà il campionato, non credo, però riesce a essere competitivo inventando calcio e senza offendere colleghi e avversari quando parla. Se il Milan comunque dovesse vincere a Firenze, si porterebbe a 4 punti dall’Inter. Avrebbe cioè giocato un intero campionato migliore, perdendo le due partite dirette.La Roma va avanti a piccoli passi ma va sempre avanti. Cinque delle ultime 7 vittorie sono state raggiunte con un solo gol di scarto. La squadra è meno bella di due anni fa, ma è una squadra. Infatti fa a meno di Totti, riesce a considerare un privilegio quando gioca, non un’assenza quando manca. Vucinic è diventato un attaccante di livello internazionale. Ha piedi da artista e forza da bomber, un giocatore completo che ha messo semmai troppo ad accorgersi di sé. Il problema della Roma è che sta andando troppo forte e tutto insieme. Probabilmente pagherà. Ma il ritmo lento della stagione può darle una mano. Ora che sono tutti sono stanchi, per un po’ vinceranno i migliori, quelli dalla qualità diversa. Poi in primavera tornerà la forza. Del Piero intanto trascina la Juve a un quarto posto che oggi sembra un traguardo vero. La squadra è diversa, è tornata ad avere attaccanti e usa di più i suoi giocatori migliori. Zaccheroni non l’ha guarita, ma le ha dato un volto.
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