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"Io di te non ho paura". In pratica questo ha sussurrato Lautaro Martinez alla maglia numero 10 quando ha deciso di indossarla. All'Inter l'hanno portata prima di lui personaggi che corrispondevano al nome di Baggio o Ronaldo. Niente male, se ci si pensa. Ma niente male anche lui.
Perché, possiamo dirlo senza paura di essere smentiti, si sta rivelando il giocatore che tutti volevano vedere: ci avevano detto che aveva fatto bene in Argentina, in Italia è arrivato con un pass che gli hanno concesso Milito e Zanetti, non proprio due qualunque nel mondo nerazzurro. Gli hanno spiegato cos'è l'Inter perché loro lo sanno benissimo, lui lo imparerà piano piano. Intanto ci ha messo già tutta la personalità di un ragazzo che sa quello che vuole.
Ha rassicurato Spalletti, vale la pena provare a dargli spazio accanto a Mauritoanche se si dovrà sperimentare per un po', affinare la loro intesa. Perché avere un'alternativa quando sembra non ci sia una via di uscita può essere utile, eccome. E allora spazio a uno che chiamano il Toro che quella possanza del soprannome l'ha dimostrata nei tiri, nella grinta che ha tirato fuori quando è servita, anche nelle piccole cose. Tipo quando Salcedo, che è giovanissimo pure lui, anziché stoppare ha lasciato passare una palla: gli ha urlato contro che si poteva fare meglio. Potrebbe sembrare arroganza, non lo è, è forza, energia positiva che all'Inter serve da paura. Quella che lui non ha. Vuole migliorare ogni giorno di più e lo ha scritto pure sul suo profilo Instagram: «Per continuare a migliorare» è stata la didascalia delle foto della gara contro il Chelsea. Sui social sta diventando un canto: 'Sempre sia Lautaro'! Manna dal cielo. E gli interisti sperano che si trasformi in gloria.
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