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Dal campo alla panchina. Un percorso che Antonio Candreva in questa stagione ha imparato a conoscere sulla sua pelle. L'esterno, che da due mesi a questa parte ha calato il suo rendimento come il dirimpettaio Perisic, è infatti il giocatore più sostituito da Spalletti. Il tecnico toscano ha richiamato in panchina l'ex Lazio per ben 17 volte in stagione: 16 in campionato, dove è secondo solo a Hamsik (primo a 17), e 1 in Coppa Italia. Un atto di sfiducia? Di certo le altre due stelle offensive della squadra, Icardi e Perisic, hanno avuto un trattamento diverso: il capitano è stato sostituito 9 volte, ma sempre nei minuti finali a risultati già acquisiti; il croato non è invece mai stato richiamato. Candreva domenica col Bologna è rimasto in panchina per 90 minuti mentre il suo sostituto, Karamoh, è stato il migliore in campo. Se già l'umore non era altissimo, possibile che sia ancora peggiorato se si pensa anche ai fischi che ormai una fetta importante di San Siro ha deciso di indirizzargli a ogni pallone sbagliato. L'esclusione col Bologna nella domenica che avrebbe potuto segnare la presenza numero 300 in Serie A è stata il picco più basso della stagione di Candreva, caratterizzata per esempio da 8 assist vincenti, ma anche da un paio di “eventi” negativi, come l’eliminazione della nazionale dalla corsa al Mondiale in Russia (era in campo contro la Svezia) e il lunghissimo digiuno di gol che perdura da 10 mesi (l'ultimo gol in nerazzurro è datato 15 aprile 2017 nel derby di ritorno). Domani sera a Genova non è ancora certo il suo impiego, molto dipenderà dal sistema di gioco, dalla possibile conferma di Karamoh e dal rientro in squadra di giocatori ancora in dubbio. Candreva in settimana si è allenato bene e spera di esserci, da ala o anche da mezzala se Spalletti volesse provare con lui lo stesso esperimento attuato con Perisic.
(Tuttosport)
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