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"Gli uomini d'oro per il gran finale". La Gazzetta dello Sport fa i nomi dei calciatori che - oltre ai soliti noti - potranno essere decisivi alla ripresa del campionato. In casa Inter, i riflettore sono puntati su Stefano Sensi. Con lo stop dell'ex Sassuolo per infortunio contro la Juventus, il 6 ottobre scorso è terminata anche l'imbattibilità dei nerazzurri in campionato nel 1-2 contro la Juve in casa, quattro giorni dopo la sfida di Champions al Camp Nou col Barcellona e il picco più alto a livello di gioco in stagione: "Azioni alla mano, palleggio box to box, pressing, possesso e coraggio. In quella macchina i giovani Sensi e Barella contavano tanto. Instancabili nelle due fasi, corsa e tecnica. Ne rimasero impressionati anche gli spagnoli che, detto con grande rispetto, rividero qualcosa di Xavi e Iniesta".
La Rosea spiega: "Sensi è rimasto fuori per due mesi e mezzo e non è mai più tornato al suo top. Solo 727’ di campionato, la metà di Barella (1416’). L’involuzione dell’Inter si spiega anche così". Ora il suo ritorno in campo può cambiare la squadra di Conte: "Può ridare brillantezza di gioco. Anche più di Eriksen, subìto più che voluto. Il danesino può dare qualità, ma non il pressing e il recupero che assicura Sensi. E comunque costringe il tecnico a ritoccare il copione tattico. Con il miglior Sensi, quello che segnò al Lecce già alla prima giornata e con una piroetta a Cagliari strappò un rigore da 3 punti nella seconda, Conte può puntare ancora ai picchi del Camp Nou. Semmai, visto che il telaio di Sensi è a rischio con tre partite a settimana, potrebbe innescarsi una staffetta e i due diventare una cosa sola, diciamo: ErikSensi".
In casa nerazzurra, attenzione anche ad Alexis Sanchez, che è tornato disponibile: "Il Niño resta il giocatore in rosa con più esperienza in grandi stadi e grandi manifestazioni. È ben temprato alle emozioni forti che entrano in gioco nel finale di stagione. E, se recupera la reattività nel breve, scatto fulminante ed entusiasmo, può diventare una maravilla anche per Conte. Di sicuro, Lautaro e Lukaku, troppo spesso condannati alla titolarità perenne, avranno bisogno di cambi in un finale di partite ravvicinate e afose".
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