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Serie A, Casini: “Riforme? Var a chiamata, dialoghi con arbitri pubblici e…”
Ultima assemblea di Lega Serie A del 2022 in via Rosellini. Lorenzo Casini, presidente di Lega, ha parlato poi in conferenza stampa a margine.
Queste le sue parole, raccolte dall'inviato di Fcinter1908.it: "I temi più importanti sono l'aver approvato la proposta di accordo collettivo con l'AIAC, il via al bando per il progetto radio-tv ed è stato validato dall'assemblea il documento di riforme proposte dalla Serie A per rilanciare il calcio italiano. Condividiamo al momento soltanto l'indice perché dovrò mandarlo prima al Ministro Abodi. Sono dieci temi, che contengono diversi pacchetti di proposte e iniziative che vanno dall'ordinamento dei campionati, alle infrastrutture, la valorizzazione dei giovani, le seconde squadre, Coppa Italia e Supercoppa, Governance, alcune proposte proprio sul gioco del calcio e otto proposte a livello legisilativo. Tutto ruota attorno a tre concetti principali: le infrastrutture, le risorse e la cultura, nel senso di investire maggiormente sui settori giovanili, sul femminile e rafforzare i collegamenti con l'ambito scolastico".
Il fuorigioco semiautomatico sarà la novità del girone di ritorno?
"Oggi abbiamo scritto al presidente Gravina per iniziare verosimilmente entro il girone di ritorno. E' una novità relativa, perché squadre che giocano in Champions League lo hanno già utilizzato. E' un ulteriore progresso tecnologico che dovrà ridurre il margine di errore".
Qual è lo stato di salute del calcio italiano?
"Ha sofferto in modo drammatico la pandemica come tutto lo sport. E' in una fase di faticosa ripresa, ma c'è consapevolezza che sia giunto il momento di attuare una serie di modifiche, cambiamenti e riforme per migliorare le regole nel contesto socio-economico-culturale. Siamo ottimisti".
Quali sono le novità sostanziali di questa riforma per i tifosi?
"Qualsiasi tifoso sarà in grado di comprendere il documento. Il tifoso può essere interessato agli aspetti che riguardano il gioco, come la possibile introduzione del VAR a chiamata, rendere pubblici i dialoghi tra arbitro e VAR o quantomeno permettere all'arbitro di spiegare. C'è anche un tema legato ai tempi effettivi, come la possibilità di far riscaldare cinque giocatori contemporaneamente, cosa che avviene solo con la Uefa. Si vuole valorizzare moltissimo la Primavera, con una lista che preveda un numero di formati in casa anche a quei livelli. Vorremmo attuare parametri Uefa a tutte le squadre Primavera.
C'è poi tutto il tema delle seconde squadre: abbiamo tutta una serie di suggerimenti in questo senso. I tifosi credo apprezzerebbero la possibilità di avere degli stadi migliori. Speriamo anche che i tifosi siano sempre più interessati al calcio femminile. Le proposte legislative riguardano la sicurezza negli stadi, come l'introduzione del riconoscimento facciale per favorire degli interventi. Ci sono anche aspetti legati ai procuratori-agenti e all'antipirateria che danneggia calcio e sport".
Migliorare le infrastrutture per la candidatura di Euro 2032?
"E' un intervento che serve a prescindere dalla candidatura. C'è un progetto che prescinde da quello, ma allo stesso tempo si esprime la necessità di sfruttare quella occasione. Tra le proposte c'è anche la possibilità di un tax-credit nella parte incentivi e contributi da coordinare con un eventuale fondo per Euro 2032 qualora venisse predisposto. Abbiamo toccato anche il tema del numero di squadre, ma al momento è importante intervenire con proposte di sistema. Al momento non è un tema prioritario".
Cosa prevedete per le seconde squadre?
"Si chiede di avere certezza sull'iscrizione, che al momento è subordinata al meccanismo di ripescaggio. Si chiede maggiore flessibilità nell'utilizzo di giocatori tra prima e seconda squadra. Abbiamo già allargato lo scorso anno il numero di presenze. C'è un tema infrastrutture e un tema legato alla retrocessione, perché ad oggi se una seconda squadra retrocede viene praticamente dismessa".
Avete parlato dello stop alla rateizzazione? C'è un piano B per risolvere il nodo?
"Dalle interlocuzioni istituzionali non c'è stato alcuno stop a voler risolvere la questione dei pagamenti sospesi dallo stato per tutto il settore dello sport. Il governo lavora per una soluzione e noi siamo in attesa di conoscere la soluzione. Non farei confusione tra eventuali pareri negativi e il lavoro del Governo in questo momento. Delusione finché la questione non è risolta, non c'è. Finché non è finita la partita...".
Si va in qualche direzione con la media-company?
"Dopo l'informativa e per l'accelerazione sul documento delle riforme, abbiamo scelto di prendere qualche giorno in più e trattare questo tema nella prima assemblea di gennaio".
Riduzione delle squadre: perché il tema non è prioritario?
"I problemi che sono trattati qui sono estremamente più importanti. Serve tutto un adattamento, per cui non si può passare a 18 o 16 squadre con una bacchetta magica. Rispetto alla gravità della situazione e ai problemi che si stanno affrontando, le squadre hanno compreso che ci sono cose più importanti di cui parlare e da risolvere".
Il commento sugli ultimi sviluppi in tema Superlega?
"E' un passaggio importante, ma non definitivo. Non commetterei l'errore di commentare il parere della sentenza della Corte, ma è un organo estremamente autorevole ed è un segnale importante per la tenuta del sistema sportivo internazionale. E' una vicenda che si applicherebbe ad altre federazioni sportive, per cui difendere questo sistema è un segnale importante. Dovremo comunque attendere la sentenza della Corte".
C'è più fiducia si possa tornare agli accordi con agenzie di scommesse?
"Il ministro Abodi si è prefisso di correggere questa stortura secondo la quale il mondo del calcio, che genera la maggior parte del gettito di scommesse, poi non ne beneficia. L'altra parte è legata al betting indiretto, che ha tolto anche questo molte risorse".
La quotazione in borsa è ancora un canale auspicabile per i club?
"Franco Carraro al tempo la indicava come la via maestra, poi vediamo che il numero di club quotati in borsa è estremamente complicato. Può essere una via per maggior trasparenza, ma noi vogliamo attivare strumenti di controllo anche all'interno della Lega stessa.
Playoff tema che si può introdurre?
"Non è stato trattato. I principali campionati di riferimento sono Liga e Premier League, che non hanno playoff e sono a 20 squadre come il nostro. Temi che si sono accennati riguardano i playout eventualmente, nel momento in cui si lavorasse con la Serie B. La Serie B ritiene che siano troppe quattro retrocessioni, magari rivedendo questo si può ragionare con un sistema diverso, ma non è al momento nel documento. Al momento le priorità sono altre".
Novità sull'assegnazione della Supercoppa?
"Siamo ancora in una fase negoziale di trattativa. E' stato chiesto all'amministratore delegato di continuare a lavorare sulle soluzioni. Prematuro capire se si andrà su una sorta di final four".
Cosa si intende per nuova disciplina di procuratori e agenti?
"La FIFA ha incontrato diverse resistenze per introdurre novità nei regolamenti. Quello che noi suggeriamo è valutare se per supportare al meglio le norme FIFA si può introdurre uno strumento legislativo come fatto in Francia, con una legge che disciplina questa situazione".
Commento su quanto emerso sul caso D'Onofrio?
"Ci sarà un consiglio federale nel quale verremo informati sulla situazione. Vedremo anche quale posizione prenderà l'AIA rispetto all'indagine, la nostra posizione è molto dura e lo sarà anche il 19 quando leggeremo le carte dell'indagine".
Dialoghi pubblici arbitro-VAR?
"Siamo ancora alle ipotesi, che sono di due tipi. Sperimentare, anche in Coppa Italia, il rendere pubblico l'audio per vedere quale è l'effetto e/o motivare le decisioni più importanti o contestate, quindi dando la possibilità all'arbitro di parlare".
Meno partite delle Nazionali?
"La Fifa stessa aveva proposto una riduzione delle finestre, ricevendo poi risposta negativa. Non è per minor amore della Nazionale, tutt'altro. Magari ranking o storia potrebbero servire per nel discorso qualificazione, arrivando a ridurre magari le partite della fase di qualificazione. Tutto rientra nella ragionevole riduzione del numero delle partite".
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