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Mentre il calcio italiano si ferma a causa dell'emergenza coronavirus, la Figc prepara una stima delle perdite. Secondo quanto riporta Repubblica, ieri la Federcalcio ha inviato una lettera a tutte le leghe professionistiche per "chiedere di fornire un monitoraggio completo delle perdite e dei mancati incassi causati dal coronavirus. L’obiettivo è presentarsi poi dai ministri Spadafora, Gualtieri e Patuanelli con una serie di richieste utili al movimento del pallone per ripartire. Ciò che serve è una rete di contributi governativi che permetta a chi mette soldi in questo sport di non andare gambe all’aria, visto che il danno si ripercuoterebbe su tutto il movimento sportivo", scrive il quotidiano.
"Le proposte da presentare al governo riguardano: la cessione di una percentuale sulle entrate delle scommesse sportive (che per l’86% riguardano puntate su partite di pallone), defiscalizzazione, un fondo per i lavoratori, clausole di salvaguardia per garantire il conseguimento di obiettivi economici. Anche i giocatori condividono la linea".
"E in attesa del rapporto chiesto a Deloitte sulla gestione del rischio, qualche conto lo ha già fatto: non fosse possibile ricominciare a giocare, si conterebbero 430 milioni di danni, tra diritti tv nazionali ed esteri e Coppa Italia. Circa il 30% del fatturato annuale della Lega Serie A. Anche se l’obiettivo di tutti è ripartire. Quando? Martedì la Uefa annuncerà lo slittamento dell’Europeo, a quel punto la speranza sarà di ricominciare il campionato nel weekend del 2 e 3 maggio, in modo da concluderlo a fine giugno. Per farlo però sarebbe necessario tornare ad allenarsi a pieno regime già da metà aprile, subito dopo Pasqua. Ma Olimpico, San Siro e Stadium dovranno essere sanificati già dal 25 aprile".
(La Repubblica)
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