Il futuro del calcio e la ripresa del campionato in Italia dipenderanno dall'incontro tra FIGC e comitato tecnico scientifico del Governo. I club di Serie A sono in attesa del protocollo da seguire, ma ci sono alcuni aspetta ancora da risolvere e da chiarire.
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PROTOCOLLO - "Il primo problema, quello degli allenamenti singoli, è in realtà relativo. Se ognuno di noi si può allenare individualmente, allora lo può fare anche il calciatore professionista. Poi c'è il problema degli allenamenti in gruppo e dunque delle partite, che sarebbero rispettivamente la fase 2 e la fase 3. Su questi due punti ci sono delle incongruenze. E, a sua volta, le problematiche da affrontare sono due: i protocolli sono molto dispendiosi sia a livello logistico che a livello economico, e dunque non potrebbero essere garantiti da società di Serie C e, ancor più, dai dilettanti. Dal punto di vista pratico - oltreché etico - il problema è la capacità di trovare tamponi e test per i giocatori, che dovrebbero essere inoltre molto frequenti", si legge su Sky Sport. "Il secondo punto da comprendere è relativo a un eventuale caso di nuovo contagio. Secondo le norme del governo, chi è positivo deve andare in quarantena, ma deve farlo anche chi è stato a contatto con il positivo. È un punto su cui servirà un confronto costruttivo. E poi c'è il tema nella responsabilità: dovesse ammalarsi un giocatore su chi ricade? Sul giocatore che non ha rispettato regole o sul presidente e medico sociale che dovrebbero sovrintendere i comportamenti del gruppo squadra? Infine, il capitolo spostamenti. Come si organizzano? Ci sono zone più o meno colpite in Italia. Difficile che non si tenga in considerazione l'ipotesi di giocare in zone geografiche diverse da quelle abituali, spostandosi, eventualmente, nelle regioni meno invase dal virus".
CALENDARIO - "Se si vuole giocare la Coppa Italia (mancano ancora le semifinali di ritorno e la finale), servirebbero quindici date disponibili. Ecco perché, in questo caso, si dovrebbe partire entro il 14 giugno (una domenica) per giocare ogni tre giorni. È possibile anche non disputare la Coppa Italia, a tal proposito la Uefa ha chiarito che i posti per l'Europa League potrebbero arrivare anche dal solo campionato. In questo scenario si potrebbe partire più tardi, entro il 20 di giugno. L'Uefa vuole avere, entro il 3 agosto, le qualificate alle coppe della stagione 2020-21", sottolinea Sky Sport
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