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La proposta della Figc di attenuare l'isolamento non è compatibile. È quanto si evidenzia nel verbale che il Comitato tecnico scientifico della protezione civile ha inviato al governo.
Il Cts poi ribadisce che "qualora anche un solo membro dell'equipe risulti positivo al test molecolare, tutti gli altri componenti del gruppo dovranno da quel momento, per ovvie ragioni di prevenzione epidemica, essere oggetto delle misure che valgono per ogni persona residente nel Paese".
La proposta della Federcalcio sulla "quarantena soft", viene ritenuta "non compatibile" con il decreto legge del 16 maggio 2020 attualmente in vigore.
"Insomma bisogna cambiare la legge anche se gli scienziati considerano ricevibili dal punto di vista medico-scientifico, "in virtù dell'attuale evoluzione epidemica favorevole, la proposta di effettuare test per la ricerca dell'RNA virale il giorno della successiva gara programmata per tutto il gruppo squadra". In sostanza, c'è un via libera medico-scientifico per la procedura che dovrebbe consentire alle squadre di giocare la partita "dopo aver verificato la negatività di tutti gli altri membri del gruppo", ma c'è l'ostacolo del decreto legge che deve essere cambiato. Quindi la palla passa al governo", sottolinea la Gazzetta dello Sport.
(Gazzetta dello Sport)
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