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"Serve più tempo. La riapertura della serie A ipotizzata per il 4 maggio dovrebbe essere posticipata di due settimane. Il condizionale è d’obbligo, ma la strada pare quella". Apre così l'articolo del Corriere della Sera in merito a quanto è emerso dal vertice di ieri tra il Ministro dello Sport Spadaforae le componenti calcistiche. Una frenata per il calcio che pensava di ripartire il 4 maggio. La data ipotizzata è il 18 maggio per l'inizio degli allenamenti a gruppi differenziati, salvo poi passare a quelli collettivi. Dal 4 maggio saranno concessi gli allenamenti individuali, da chiarire se nelle strutture sportive o nei parchi.
SCONTRO SUL PROTOCOLLO
Il Corriere della Sera, poi, riporta la polemica circa il protocollo della FIGC. "I medici sportivi non sono stati interpellati, poi c’è da stabilire di chi sarebbero le responsabilità legali nel caso di positività di un giocatore. Prima di pronunciarsi sulla ripartenza, Spadafora attende di riceve il protocollo su cui è al lavoro il Coni di Malagò che andrebbe a integrare quello della Federazione dei medici sportivi. La Lega serie A però vuole avere la certezza di poter riprendere il campionato prima di ripartire con gli allenamenti, per una questione legata agli stipendi dei giocatori. Il comitato tecnico scientifico del governo resta invece per ora intransigente sul contatto tra giocatori e c’è poi una certa preoccupazione anche per il pallone, inteso come attrezzo: secondo gli scienziati potrebbe veicolare il virus", evidenzia il quotidiano.
NUOVE DATE
Se la ripresa degli allenamenti dovesse essere posticipata, la Serie A slitterebbe di due settimane e partirebbe così il 13 giugno. In tal caso, si potrebbe finire entro il 31 luglio, data ultima fissata dall'UEFA che punta a completare la Champions e l'Europa League ad agosto. Qualora gli allenamenti riprendessero oltre il 18 maggio, tutto sarebbe a rischio: potrebbe tornare d'attualità il playoff, soluzione non gradita ai club e alle TV. "Dalla Uefa oggi sono attese le linee guida per la ripresa e da Nyon sottolineano che dovranno essere le federazioni a indicare le partecipanti alle coppe 2020-21. No alla valutazione di ranking storici e vietate le wild card. Insomma una classifica andrà fatta che si giochi o no", chiosa il CorSera.
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