- Squadra
- Calciomercato
- Coppa Italia
- Video
- Social
- Redazione
primo piano
Mauro Icardi è da poco tornato a disposizione dell'Inter. Dopo la lunga telenovela, l'attaccante argentino si allenerà col gruppo cercando di recuperare la condizione il prima possibile. Intervistato dal Corriere della Sera, ne ha parlato l'ex tecnico dell'Inter Gigi Simoni: «Molto, quasi tutto, è nato da una situazione che più anomala non si può, mai vissuta in 60 anni di calcio: vale a dire una moglie che fa da procuratore al marito».
Cosa non ha funzionato nelle gestione dello spogliatoio dell’Inter?
«Bisogna esserci dentro per giudicare, però non è per niente semplice gestire certe situazioni».
Si potevano prevenire?
«Se Wanda Nara non fosse andata, ogni domenica sera, in tivù a parlare di calcio forse la situazione non sarebbe precipitata. Del rinnovo del contratto del marito, con tanto di cifre, non si discute in pubblico, ma nella sede dell’Inter. La moglie di Icardi ha fatto delle considerazioni sulla squadra che non saranno sicuramente piaciute a qualche compagno di Icardi».
A Perisic e Brozovic in particolare.
«Nemmeno esiste che uno a dicembre vada in sede e ponga un ultimatum, chiedendo di essere ceduto a gennaio. Anche se ci sono dei problemi si porta a termine la stagione. Mi spiace che qualcuno non si renda conto che l’Inter è un grande club e farne parte è un’enorme gratificazione. Servirebbe più buonsenso e voglia di sacrificarsi da parte di molti».
A fine stagione chi finirà per essere ceduto?
«Prima di vendere uno come Icardi, che reputo il miglior attaccante del campionato, ci penserei non una ma tante volte».
Se la frattura non sarà ricomponibile?
«Meglio di Icardi ce ne sono in giro davvero pochi e non credo siano sul mercato. Leggo di un possibile scambio con Dybala, però non mi sembra una strada facile da percorrere perché ritengo che sia Juve che Inter vogliano un conguaglio in denaro a loro favore. E poi eviterei di cedere Icardi proprio alla Juve».
Lautaro Martinez può diventare l’erede di Icardi?
«È bravo, promette bene, però deve ancora crescere per pensare di indossare in pianta stabile la maglia di Maurito».
© RIPRODUZIONE RISERVATA