Gigi Simoni, intervistato da Calciomercato.it, ha commentato la decisione dell'Inter di esonerare Frank De Boer e il casting in corso per la scelta del nuovo allenatore: "Per me, quando si manda via un allenatore, in linea di massima è sbagliato perché a volte ci sono delle responsabilità che la gente non può riconoscere e vedere, ma che possono anche non essere dell'allenatore stesso, bensì dei giocatori. Poi visto che i giocatori non si possono mandar via, si mandano via gli allenatori. Questa è un'ingiustizia. Credo che in questo caso specifico molte delle responsabilità siano dei giocatori".
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DE BOER - "Io dissi che per me il tipo di allenatore che avevano preso, faceva fatica ad ambientarsi perché il calcio italiano è una cosa, il calcio olandese è un'altra. Qui da noi è diverso, non bisogna giocar bene ma vincere. Per la verità de Boer ha un po' dato la sensazione di essere poco adatto. L'ho visto anche durante Inter-Torino, ero a 'San Siro'. Mi sembrava che l'allenatore non facesse parte della squadra e la squadra che non fosse allenata da de Boer. Si avvertiva una sensazione di rapporti strani. Dal vivo mi avevano dato l'impressione di una squadra slegata. Io fui mandato via dopo aver battuto il Real Madrid in Champions 3-1 e la Salernitana in Serie A, eravamo terzi-quarti in classifica quindi non mi meraviglio più di niente (ride, ndr). Avevo accettato de Boer con simpatia per l'uomo ed il personaggio che è, però non mi sembrava una cosa adatta. Sì, già in estate avrei fatto una scelta diversa.
ROTTURA DE BOER-SQUADRA - "Se un giocatore giocava male lo toglieva nel primo tempo, come successo con Kondogbia. A me capitò una volta in 62 anni di calcio di toglierne uno nel primo tempo. Fai così con uno, con due, poi con tre giocatori, alla fine perdi dalla squadra. Sul piano umano e sulla figura di sportivo non si discute, però non mi pareva un ragazzo adatto al nostro calcio".
NUOVO ALLENATORE - "Pioli è una figura simpatica, già ambientato nel nostro calcio. Mi piace, un ragazzo serio. Se mi dicono: prendi de Boer o Pioli, il secondo mi dà più fiducia. Ha grandi capacità. Il mio preferito sarebbe stato Leonardo, perché gli allenatori secondo me devono avere sì una conoscenza dei sistemi di gioco e degli allenamenti, però devono avere innanzitutto le capacità di mantenere la fiducia della squadra e del giocatore singolo che magari momentaneamente non gioca bene".
LEONARDO - "È un ragazzo vivo, di calcio se intende. Poi magari in una società il ruolo di allenatore non è quello ideale per lui, ma ha le capacità ed il buon senso per adeguarsi bene alla guida di una squadra come l'Inter. È davvero uno in gamba, meriterebbe un'occasione".
MORATTI - "Gli parlo, ci sentiamo. Mi sembra una persona che avrebbe voglia di tornare, gli piacerebbe. Penso non trascuri questa idea, ma questo è il mio parere, non mi ha mai detto qualcosa del genere. Moratti era un padre per i giocatori, un uomo con un'esperienza ormai collaudata da anni e secondo me sarebbe un grande vantaggio per l'Inter riaverlo in società. L'esperienza la devono far tutti quando iniziano un percorso nuovo. I nuovi proprietari asiatici forse questa grande esperienza ed un po' di responsabilità di questo brutto periodo ce l'hanno anche loro. Moratti lo rivedrei volentieri, così come Leonardo, come dicevo, perché è una persona intelligente"
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